Scontri G7 Difesa, i sindacati di Polizia protestano

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Tre poliziotti contusi è stato il bilancio degli scontri tra manifestanti che hanno provato a sfondare il cordone di sicurezza e forze dell’ordine che li hanno respinti alla contromanifestazione del G7 Difesa.

Le organizzazioni sindacali della Polizia hanno espresso il loro disappunto:

Anche oggi la città assiste a scenari di ordinaria follia: orde di manifestanti che si autodefiniscono pacifisti, che marciano per protestare contro Israele e contro la guerra ma che usano ogni pretesto per fare della violenza il loro cavallo di battaglia e scontrarsi con le forze dell’ordine. “Scontri tra giovani manifestanti pacifisti e poliziotti violenti”. Ironizza con rabbia Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Provinciale del sindacato di polizia Coisp di Napoli, dopo l’ennesima giornata di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine che, ancora una volta, hanno visto come teatro la città di Napoli . “Oggi è toccato a Napoli il copione di una tragica commedia – continua Raimondi – E’ ora di dire basta in modo fermo e categorico a queste continue, inqualificabili ed intollerabili aggressioni contro le forze dell’ordine che si verificano in ogni manifestazione di piazza. Scene come quella di oggi si susseguono con cadenza ormai giornaliera, è una situazione insostenibile che ci mette sovente in pericolo di fronte alle orde di questi ‘pacifisti’ professionisti. Diciamo si al cambiamento, volto a dimostrare che manifestare il proprio pensiero non può significare per nessun motivo aggredire chi tutela la sicurezza di tutti; in caso contrario: ‘No a queste manifestazioni’. Siamo davvero stufi di questi plotoni che si definiscono pacifisti organizzati, che sfilano solo per fare guerriglia e stanchi di certa politica sempre pronta a tutelare tali atteggiamenti e delinquenti. Siamo stufi di dover scendere in strada ormai sicuri di divenire il bersaglio di feroci aggressioni di ogni genere; la politica, tutta, deve condannare questi comportamenti delinquenziali e la magistratura deve punire questi episodi  incivili e violenti nei confronti delle forze dell’ordine perché questi  professionisti del disordine, nascondendosi dietro la bandiera della pace, trovano solo sfogo nella libertà di violare la legge.  L’auspicio – continua Raimondi – è quello di non contare feriti in primis fra le forze dell’ordine oltre che tra i cittadini onesti che si trovano a subire certi atti criminali ed insurrezionalisti. Già domani chiederemo al Questore di Napoli che vengano identificati e denunciati questi criminali all’Autorità Giudiziaria e ci costituiremo parte civile devolvendo l’eventuale ricavato del risarcimento a favore delle vittime del dovere”.

“Così non si può andare avanti”, afferma in una nota il segretario provinciale SAP di Napoli Ernesto Morandini.

Ieri pomeriggio, sottolinea il sindacalista, “due colleghi del IV Reparto Mobile e uno del commissariato San Paolo, impegnati in servizi di ordine pubblico connessi al G7 Difesa sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso per lesioni, fortunatamente non gravi, riportate durante gli scontri avvenuti in piazza Carità, quando le forze dell’ordine sono state costrette a fare barriera per proteggere la cosiddetta zona rossa dal tentativo dei partecipanti al corteo anti G7 – pro Palestina di penetrarvi impunemente”.
“Il nostro plauso – prosegue Morandini – sicuramente va al personale di servizio che, con grande prontezza, ha fronteggiato egregiamente l’emergenza, nonostante sia stato anche oggetto di lanci di pietre ed altro; insomma, l’alta professionalità dei nostri colleghi ha impedito il tentativo di forzare il blocco da parte degli irruenti manifestanti. Manifestare – prosegue il Sap – è un diritto sacrosanto purché avvenga in maniera pacifica e senza armi. Il Sap – conclude il segretario provinciale – a gran voce invoca che i responsabili di quanto è accaduto siano adeguatamente puniti”.

“Ieri pomeriggio a Napoli, il corteo dell’area antagonista, organizzato in occasione del G7 della Difesa, ha deviato dal percorso previsto ed autorizzato, conseguentemente la tensione è sale fino allo scontro con le forze dell’ordine. Gli antagonisti hanno attaccato il cordone di polizia, utilizzando come scudo grandi cartelloni in plexiglass lanciando bottiglie, bombe carta e fumogeni contro gli agenti. Nonostante l’aggressione e l’uso di strumenti pericolosi, le forze di polizia, sotto la direzione della Questura di Napoli, sono riuscite a contenere le violenze con grande professionalità e senza ulteriori degenerazioni. L’intervento degli agenti equilibrato ed altamente professionale ha evitato l’escalation delle violenze, garantendo la sicurezza pubblica e la protezione delle istituzioni in un contesto in cui erano presenti numerosi cittadini e turisti stranieri. Grazie all’abilità operativa delle forze di polizia, l’ordine pubblico è stato mantenuto nonostante le provocazioni e le violenze. Questo dimostra ancora una volta l’efficacia delle misure di sicurezza messe in atto e la capacità di gestione delle situazioni di crisi da parte delle Autorità di Pubblica Sicurezza e dei funzionari di polizia”. Così in una nota Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.

“Un sentito ringraziamento a tutti i colleghi che ieri, a Napoli, hanno dato una ennesima riprova della loro altissima professionalità e del loro indomabile spirito di abnegazione. Di fronte al lancio di bottiglie, bombe carta e fumogeni non hanno ceduto sotto il profilo emotivo, evitando il peggio e salvaguardando la sicurezza pubblica e quella urbana in una situazione difficilissima, gestita al meglio dalla direzione del servizio della Questura partenopea. Direzione che grazie ad una attenta e preventiva programmazione, e nonostante il chiaro attegiamento violento di una parte dei manifestanti, ha evitato che tali scontri degenerassero in qualcosa di più grave”. Così in una nota, Felice Romano, segretario generale del Siulp, commenta gli scontri di ieri a Napoli per il G7. “Facciamo però appello alla politica – aggiunge – affinché si riappropri del proprio ruolo di mediazione. Senza se e senza ma, prenda definitivamente e a chiare lettere, le distanze dalla violenza dei professionisti del disordine e dal fanatismo ideologico, che pare manifestarsi in un preoccupante crescendo nelle piazze italiane”. “Coloro che si sono resi responsabili di quelle violenze – prosegue il segretario del Siulp – non hanno alcun interesse a difendere il sacrosanto diritto a manifestare. Giacchè il loro unico obiettivo è porre in essere condotte violente al fine di destabilizzare l’ordine costituito”. Secondo il sindacato “è evidente che ciò che anima queste frange violente non è la difesa dei diritti costituzionali. Come è altrettanto chiaro che dietro di loro lavorano regie occulte che tendono a creare solo disordini e violenza. Se la politica non si rapproprierà del proprio ruolo di mediazione, questi focolai di violenza, che crescono sempre più, oltre a far ritornare alla mente quanto già accaduto in Italia tra gli anni 70 ed 80, saranno forieri di violenze e lutti”.

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