La Polizia di Stato ha effettuato l’arresto di un notorio latitante, Nicola Rullo, esponente di spicco del clan camorristico noto come sodalizio dei Contini.
Questo arresto è avvenuto in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia locale, rappresentata dai pubblici ministeri Alessandra Converso e Daniela Varone.
L’operazione segna un passo significativo nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione.
Nicola Rullo era ricercato da settembre, periodo in cui si era sottratto a un’ordinanza che lo vedeva coinvolto in gravi accuse come sequestro di persona ai fini di estorsione e lesioni personali, aggravate dall’uso di metodologie tipiche delle associazioni mafiose. La fuga di Rullo ha messo in evidenza le difficoltà che le forze dell’ordine incontrano nel perseguire capi di organizzazioni mafiose che godono di supporto nella clandestinità. Secondo le indagini condotte dalla Questura, Rullo era a capo di un gruppo criminale composto da undici persone, già arrestate nei mesi precedenti per reati simili.
La sera del 26 settembre, il gruppo avrebbe sequestrato e violentemente percosso un giovane imprenditore e suo padre al fine di estorcere una somma considerevole di denaro. Questo episodio evidenzia la brutalità con cui operano tali organizzazioni, disposte a utilizzare la violenza estrema per ottenere i propri scopi.
Le indagini della Squadra Mobile di Napoli, in particolare la sezione “Catturandi”, hanno scoperto che Rullo e i suoi complici avrebbero portato le vittime in un appartamento situato nel quartiere Poggioreale. Qui, i malviventi avrebbero inferto percosse al giovane con strumenti contundenti come spranghe di ferro e mazze di legno. Successivamente, anche il padre del giovane è stato condotto nel medesimo luogo, dove ha subito violenze di fronte al figlio, già stremato dalle ferite.
Le minacce proferite al padre erano chiare e spietate: se non avesse consegnato entro poche ore la cifra richiesta di 375.000 euro, il figlio sarebbe stato ucciso e anche lui avrebbe subito la stessa sorte. Questo racconto mette in risalto l’efferatezza di questi criminali e la pressione psicologica inflitta alle vittime, elementi che rendono evidente la necessità di una risposta decisa e coordinata delle istituzioni contro la criminalità organizzata.
Le indagini sono state portate avanti attraverso una combinazione di sopralluoghi e l’analisi di immagini catturate da sistemi di videosorveglianza.
Questo ha permesso agli investigatori di ricostruire con precisione la sequenza degli eventi. Secondo quanto emerso, la vittima era stata inizialmente rinchiusa in un’abitazione. Successivamente, è stata trasferita in un’altra casa situata nella zona di Castel Volturno. In questo luogo, la vittima è stata tenuta prigioniera per diverse ore. Alla fine, è stata portata con la forza presso il pronto soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli, dove è stata abbandonata.
Gli investigatori hanno attribuito un ruolo centrale a Nicola Rullo in questa vicenda.
Si ritiene che Rullo sia stato il principale responsabile sia del sequestro della vittima sia del pestaggio violento che ha coinvolto un padre e suo figlio.
Le forze dell’ordine, nello specifico gli agenti della Squadra Mobile con il supporto del commissariato di Bagnoli, sono riusciti a localizzare Rullo in una villetta a Lago Patria.
Qui, l’uomo si era nascosto insieme alla famiglia, cercando di sfuggire alla cattura. Nicola Rullo è conosciuto come un esponente di rilievo del clan Contini, un gruppo criminale che ha una forte influenza nel quartiere Vasto-Arenaccia.
Il clan è parte della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, un’aggregazione criminale ben nota nella regione. Rullo ha un passato criminale segnato da numerosi reati legati a organizzazioni mafiose e delitti contro la persona. Era stato rilasciato dal carcere solo nel mese di agosto precedente, dopo essere stato arrestato in Spagna nel dicembre del 2023, mentre era latitante. Questo caso illustra la complessità e la violenza dei conflitti interni tra clan camorristici, nonché la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare tali attività illecite.
La cattura di Rullo rappresenta un passo significativo nella lotta contro la criminalità organizzata nella zona di Napoli.