Presieduto da Vincenzo Solombrino, presidente dell’Osservatorio Napoli Città Sicura e della commissione Lavoro, il tradizionale incontro sulla sicurezza ha visto al centro della discussione il rapporto tra il rispetto delle norme in materia di sicurezza e le difficoltà vissute dalle imprese a causa della pandemia. Dall’assessore al Lavoro Giovanni Pagano l’auspicio dell’inasprimento delle pene per gli incidenti sul lavoro causati dal mancato rispetto delle norme sulla sicurezza e del riconoscimento dei diritti ai lavoratori impegnati nelle consegne a domicilio
Si è svolto oggi, in videoconferenza, l’incontro organizzato il 5 marzo, in occasione della “Giornata Cittadina per la Sicurezza sui luoghi di Lavoro”, dall’Osservatorio “Napoli Città Sicura”, presieduto da Vincenzo Solombrino, anche presidente della commissione Lavoro. Una giornata, quella di quest’anno, che, ha ricordato Solombrino, non si è potuta svolgere, come gli altri anni, nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino. La situazione dell’epidemia e l’elevato numero di partecipanti che interviene all’appuntamento, durante il quale vengono premiate le migliori iniziative messe in campo dalle aziende in materia di sicurezza e i lavori portati avanti nelle scuole sullo stesso tema, ha imposto un cambio di programma. Nessun cambiamento, invece, ha toccato l’attività e il ruolo dell’Osservatorio, che con i partner istituzionali tra i quali l’ASL, l’Ispettorato del Lavoro e l’Inail, lavora alla diffusione della cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro. Un compito che quest’anno ha inevitabilmente risentito della situazione legata alla pandemia e della difficoltà delle aziende ad applicare correttamente le normative in materia di diffusione del contagio. Un tema sul quale ha lavorato, a titolo gratuito, Rosario Quagliero, esperto in sicurezza nei luoghi di lavoro e sistemi di gestione della sicurezza, partner dell’Osservatorio, partendo dalla corretta informazione sui diversi sistemi di protezione individuale e sugli strumenti che le imprese devono adottare per contrastare i rischi di contagio tra i lavoratori. Un sostegno particolarmente apprezzato in un periodo di grande sofferenza economica che, ha concluso Quagliero, richiederebbe una maggiore collaborazione delle istituzioni. Giuseppe Belardo, responsabile dell’Unità di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro del Dipartimento Sicurezza e Prevenzione della Asl Na 1, ha concordato con la necessità di privilegiare, in questa fase, l’aspetto della prevenzione e della sensibilizzazione al rispetto dei protocolli anti Covid. Nel corso del 2020, a tal fine, sono state messe in campo azioni di verifica rivolte a questo aspetto, senza tralasciare, però, i controlli sul rispetto delle norme relative alla sicurezza in senso stretto. Un’attività che ha portato alla luce diverse situazioni di irregolarità ma che ha consentito di accertare anche l’estrema difficoltà delle aziende, a rischio collasso economico, ad assicurare il rispetto di tutte le prescrizioni imposte dalle norme. Un disagio che non può, certo, evitare l’applicazione sanzioni nei casi più gravi ma che impone, nei casi meno gravi, un atteggiamento di maggiore tolleranza. Per Giuseppe Cantisano, a capo dell’Ispettorato del Lavoro della città di Napoli, le grandi difficoltà del momento, e il conseguente aumento della povertà e della disoccupazione, hanno imposto controlli accurati anche rispetto alla corretta applicazione degli ammortizzatori sociali assicurati dalla legge. Un cambio di prospettiva che ha determinato azioni diverse rispetto a quella tradizionale del contrasto alle irregolarità, che ha subito dei rallentamenti collegati agli stop imposti alle attività economiche, ma che non ha riguardato, ovviamente, le azioni di identificazione e repressione dei gravi fenomeni di sfruttamento. Tra questi, la scorsa settimana, il sequestro di un’impresa di Barra che impiegava 15 lavoratori a nero. Maggiore spazio anche alle attività formative e alle richieste di interventi di conciliazioni sollecitati dai lavoratori, alla verifica delle frodi nell’accesso alle fonti di sostegno al reddito, al recupero dell’evasione contributiva. Nell’ambito delle verifiche realizzate con il gruppo di lavoro creato dal Prefetto sul rispetto delle misure anti Covid, però, è emerso un dato confortante: solo pari al ventisette per cento le irregolarità rilevate, un dato che dice quanto le aziende abbiano sostanzialmente recepito le indicazioni di legge in materia. L’assessore al Lavoro del Comune di Napoli Giovanni Pagano ha concluso l’incontro salutando con favore il rinnovo della collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro, che prevede, tra l’altro, il rinnovo del protocollo sulle sanzioni, fino alla revoca della licenza, per quelle attività che utilizzano lavoratori a nero. Un protocollo sottoscritto all’indomani dell’approvazione della delibera sulle modifiche al regolamento di occupazione di suolo pubblico e che in questo momento si confronta con le problematiche causate dalla pandemia e con la necessità di dare sostegno alle imprese. Sarebbe utile, secondo l’assessore, che l’inasprimento delle sanzioni previste per gli incidenti stradali con vittime sia previsto anche per le morti causate dalla mancata applicazione delle norme in materia di sicurezza del lavoro, i cui costi ricadono su tutta la società. Come amministrazione, ha assicurato, si continuerà sulla strada della collaborazione con altri enti, mettendo al centro l’aspetto informativo, perché aumentare la consapevolezza dei propri diritti nei lavoratori e nei cittadini significa aumentare la capacità di reazione immediata in caso di violazioni, senza dover necessariamente attendere la fase della repressione. Sempre sullo stesso tema, con l’Ispettorato del Lavoro è in corso l’interlocuzione con i sindacati dei riders: l’amministrazione comunale intende fare da tramite con le aziende di delivery perché venga finalmente messa al centro la tematica della sicurezza dei lavoratori. Non è pensabile, ha concluso Pagano, che il momento della pandemia possa essere un alibi per non investire sulla sicurezza, approfittando magari dei bonus economici riconosciuti dallo Stato alle aziende per fare profitti sulla pelle dei lavoratori.