Sicurezza, il dibattito in Consiglio Comunale.

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In Consiglio comunale L’assessore alla Polizia Municipale e Legalità Antonio De Iesu ha svolto la relazione sulla situazione della vivibilità e sicurezza in città partendo dalla trasmissione di Alberto Angela dedicata a Napoli. Una trasmissione, ha detto, molto bella, ma che ha tralasciato la parte oscura della città che riguarda il tema delle attività illecite. In questo ambito, forte è la presenza dei clan, che occupano porzioni di territorio per fare affari illegali, e della criminalità predatoria.

La sicurezza pubblica e quella urbana, che attiene al decoro urbano, sono quindi la precondizione per lo sviluppo ordinato della città e si devono sempre più integrare; per questo è importante l’accordo sulla sicurezza, sottoscritto dal Sindaco, che tiene dentro questi due aspetti e prevede tavoli tecnici tematici, come quello sulla videosorveglianza, e tavoli municipali sulla sicurezza. Diverse sono state le iniziative adottate per la vivibilità e il decoro urbano, ha continuato De Iesu, a partire dalle iniziative a favore dei senza fissa dimora, con un approccio basato sul rispetto della dignità delle persone. Si è partiti dalla Galleria Umberto I, ha illustrato l’assessore, con interventi di rilancio del sito, per poi intervenire sulle Torri Aragonesi, dove si è provveduto a ripulire e riqualificare l’area. A piazza Garibaldi, invece, si intende realizzare un progetto ambizioso che parte dal basso e coinvolge tutta la comunità del posto. Un altro aspetto dell’accordo sulla sicurezza riguarda l’inclusione sociale delle persone fragili e dei giovani: occorre assicurare luoghi di aggregazione e opportunità di formazione soprattutto nei quartieri più disagiati, trovando le risorse necessarie nell’ambito di un’adeguata gestione del patrimonio e migliorando la riscossione. Infine l’assessore si è soffermato sul tema della movida, fenomeno che si è evoluto nel tempo e che si concentra in pochi giorni e luoghi della città. L’ordinanza che è stata emanata è arrivata dopo i fatti criminosi avvenuti nelle ultime settimane e alla luce della constatazione che l’intrattenimento spesso si lega all’abuso di alcol. I giovani hanno diritto di divertirsi ed essere liberi, ma l’amministrazione ha ritenuto di intervenire fissando orari di chiusura per raffreddare le tensioni che si ripetevano nei giorni di maggiore affluenza. L’ordinanza è un provvedimento contingibile ed urgente che avrà una durata limitata a quattro mesi, nel frattempo si lavorerà ad un regolamento sulla movida che sarà poi verificato, eventualmente modificato e approvato dal consiglio.

L’assessora al Turismo e alle Attività produttive Teresa Armato ha spiegato che l’ordinanza è frutto di un percorso di ascolto di tutti i rappresentanti degli interessi coinvolti. L’attività di ascolto e confronto continuerà, ha assicurato Armato, nella consapevolezza delle sofferenze delle categorie produttive già messa a dura prova dalla pandemia. L’assessora ha proposto di creare un gruppo di lavoro misto giunta-consiglio per la stesura di un regolamento condiviso sulla movida per arrivare a definire un’idea di divertimento che non si basi sullo sballo e proponga ipotesi di delocalizzazione del divertimento. Saranno organizzati anche eventi turistici e culturali partendo dalla musica, perché Napoli sarà capofila delle città coinvolte nella Festa della Musica del 21 giugno. La vice sindaca Mia Filippone, infine, ha definito complesso il tema della movida, una complessità che accomuna diverse città europee e che coinvolge anche le famiglie e la scuola.

Per Filippone aiutare i ragazzi a comprendere il significato di dipendenza e devianza è un fatto educativo e di cultura su cui le scuole già lavorano. Insieme all’assessora Armato si è partecipato ad iniziative sperimentali portate avanti da alcuni parroci in luoghi molto frequentati da giovani che hanno potuto confrontarsi con esperti e psicologi. Un’altra iniziativa positiva, ha illustrato la vice Sindaca, è stata condivisa dall’amministrazione comunale con l’ASL Napoli 1 Centro e dedicata ai ragazzi della fascia 14-16 anni, con seminari di informazione nelle scuole per diffondere la cultura del divertimento sano.

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