dai Comitati No Sottopassi di Pompei riceviamo e pubblichiamo
In occasione della campagna elettorale e durante varie manifestazioni pubbliche il sindaco
di Pompei Carmine Lo Sapio ha dichiarato la sua ferma contrarietà ai sottopassi del
progetto EAV. Dichiarazioni rese anche in consiglio comunale ed espresse anche in
occasione della campagna elettorale del Presidente De Luca che a Pompei ha ricevuto sul
territorio un consenso plebiscitario.
La contrarieta ai sottopassi EAV è radicata nel tessuto sociale cittadino e risale già al 1997
ove vari comitati (Comitato civico via Nolana, Comitato civico pro–lepanto, Ass. Cult.
Amb. Sarnoblu, Comitato civico ambito 12, Ass. Architetti Pompei) intrapresero una
lunga battaglia in tal senso.
Il progetto dei sottopassi rappresenta un modello di realizzazione ferroviario superato nella
tecnologia, e comunque poco adatto ad un territorio noto come Valle di Pompei, che più
che altrove presenta rischio di allagamenti, già verificatesi per le bombe d’acqua sempre
più frequenti, e che potrebbero determinare una morsa mortale in occasione di rischi eruttivi
e sismici che hanno caratterizzato le sorti di questa città oggi patrimonio dell’ UNESCO.
Nel XVI secolo, la valle di Pompei era un palude malsana. I sottopassi rappresentano nell’
immaginario collettivo il rischio di riportare la palude a Pompei.
Tale progetto dei sottopassi è poi guardato con enorme sospetto e criticità dai territori
limitrofi, come Poggiomarino e Striano. San Valentino Torio, Angri.
Il primo per problemi legati agli allagamenti che già hanno determinati gravi tensioni sociali
e politiche nel territorio, con la perdita del predominio di un’ amministrazione di sinistra,
nonostante la presenza sul territorio del segretario regionale del PD. Oggi Poggiomarino è
amministrata dalla un’ amministrazione di destra.
Gli altri paesi sono scettici a tale progetto, in quanto vedono allontanarsi anche la possibilità
della realizzazione della stazione Vesuvio Est, interscambio tra rete Circumvesuviana e
Rete FS, e che non solo potrebbe valorizzare il sito protostoico di Longola, gestito sempre
dalla sovrintendenza di Pompei, ma anche collegare l’hinterland vesuviano al polo
universitario di Salerno, creando un indotto particolarmente favorevole per l’uso di tale
mezzo di trasporto pubblico.
E’ evidente che l’interscambio è previsto interrato, e portando in superficie la linea
circumvesuviana interrata a Boscoreale, a Pompei in poi questo pregiudicherebbe la
realizzazione di tali progetto, a meno di non voler ipotizzare una linea ferroviaria come una
sorta di montagna russa.
Se poi l’interramento avvenisse dopo Pompei, su Poggiomarino, ove comunque vi sono 11
passaggi a livello, a maggior ragione si determinerebbe un sentimento diffuso di
abbandono della collettività pompeiana da parte delle istituzioni regionali.
In ordine alle affermazioni del Presidente EAV, va osservato che le stesse si sono spesso rivelate infondate, essendo immediatamente emerso che molte sue dichiarazioni non appaiono del tutto fondate e questo alimenta il clima di diffidenza sia verso il progetto sia verso le istituzione regionali. Il tutto mentre recentemente alcuni cantieri EAV nel vesuviano sono risultati sequestrati dal Tribunale di Torre Annunziata
Oltre ad una battaglia politica si preannuncia anche una battaglia giudiziaria e contabile.
Gia risultano alla cronaca giornalistica opere EAV inutilizzate (sottopasso via Andolfi Pompei) che in quanto tale sono suscettibili di determinare un danno erariale tale ritenuto dalla più recente Corte dei Conti in materia.
Sul territorio di Pompei vi sono poi diverse personalità del mondo accademico che percepiscono questo progetto come irragionevole.
Lo stesso Lo Sapio per essersi rimangiato gli impegni elettorali in ordine alle modifiche del progetto EAV, ha già perso un consigliere comunale della lista Alternativa Pompeiana.
Con un altro consigliere che si dissocia, lo stesso Sindaco di Pompei rischia di perdere
la sua maggioranza consiliare.
È stata già effettuata una raccolta di migliaia di firme, di cittadini che hanno espresso la
contrarietà al progetto dei sottopassi EAV a Pompei, una fetta importante dell’ elettorato
cittadino pompeiano.
In ogni caso in data 19 giugno 2021 in occasione della visita al Gazebo dei comitati il
sindaco Lo Sapio ha dichiarato di condividere l’ interrogazione regionale e l’ istituzione
di un tavolo tecnico scientifico.
Anche il sindaco di Poggiomarino condivide la realizzazione di un tavolo tecnico.
Ad acuire gli animi sono anche le dichiarazioni dello stesso presidente EAV e di Cascone
Luca – cresciuti evidentemente con LATTE E PLUTONIO – che in più occasioni alzando
il tono polemico hanno dichiarato la chiusura a qualsiasi reale dibattito scientifico,
rilasciando una serie di dati alla stampa smentiti pubblicamente dai comitati stessi.
Aspetti tecnici.
– La Conferenza di Servizi è una procedura di coordinamento tra diversi attori territoriali essa
non si sostituisce alle procedure urbanistiche di Variante al PRG di Pompei che seguono
quanto disciplinato dalla LRC n. 16/2004 e Regolamento d’attuazione n. 5/2001 e a quelle
dei lavori pubblici disciplinate dalle norme tecnico–giuridiche pertinenti
– la delibera di Consiglio Comunale di approvazione del progetto definitivo non sostituisce
le approvazioni degli enti territoriali sovraordinati e poi l’approvazione del progetto esecutivo
non risulta approvato.
(Nei lavori pubblici gli step di progettazione sono tre: Preliminare, definitivo ed esecutivo)
– il Parere di Coerenza alle strategie del PTCP (ora PTM) è un parere ipotetico subordinato
all’acquisizione di una serie di atti favorevoli.
Dunque allo stato non vi sono i pareri definitivi che De Gregorio afferma di avere.
Se 10 anni fa la Regione Campania ha ritenuto di rivolgersi all’ archistar Peter Einsemann
di New York per mettere mano alla progettazione delle circumvesuviana di Pompei, appare
oggi utile un comitato tecnico scientifico con personalità del mondo accademico campano
sulla progettazione della rete circumvesuviana fino a Sarno, compreso i paesi di Striano,
San valentino Torio, Poggiomarino etc.
La verità è che il progetto dei sottopassi si vuole realizzare solo per spendere i 67 milioni
di euro, di risorse pubbliche che rischiano di perdersi, poco importa se le opere da
realizzare sono inutili o addirittura, come nel nostro caso un danno alla collettività.