Se non tempestivamente evidenziate, si sarebbero potute rilevare “pregiudizievoli, per il raggiungimento del fine pubblico cui lo stadio Collana di Napoli è destinato”, le criticità evidenziate dall’indagine dei finanzieri e della Corte dei Conti della Campania (sostituto procuratore Davide Vitale) sul contratto di concessione tra la Regione Campania e la Giano SSD srl, la società a cui è stata affidata la gestione dell’impianto sportivo del Vomero.
Una serie di criticità, infatti, riporta una nota, sono emerse durante un’attività investigativa iniziata circa un anno fa, che ha visto una proficua collaborazione tra gli organi inquirenti e l’Ufficio di Gabinetto del Presidente della Regione, finalizzata all’accertamento di eventuali danni erariali derivanti dal contratto di concessione del complesso sportivo “Collana” da parte della Regione Campania alla Giano.
Gli inquirenti si sono concentrati sulla mancata esecuzione delle verifiche, da parte della Direzione Generale per le Risorse Strumentali della Regione sull’operato della Giano. Controlli non eseguiti che nei giorni scorsi hanno spinto, tra l’altro, la Giunta Regionale a nominare commissario “ad acta” con l’incarico di monitorare l’esecuzione del contratto stipulato con Giano.
L’attenzione si è concentrata sui “fondamentali e primari” obblighi derivanti dalla convenzione, e cioè sui lavori di miglioramento (e le modalità di esecuzione) del complesso sportivo del Collana e, riporta ancora la nota, anche su alcune “rilevanti anomalie” relative all’atto aggiuntivo inerente la modifica del piano economico finanziario del contratto. (ANSA).