Storie di ordinaria burocrazia e tragedie sfiorate, il caso del Siani di Chiaiano.

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Tragedia sfiorata per il crollo di un solaio in un’aula, che non ha colpito gli studenti solo perché avvenuto durante la notte, e poi inizia l’odissea burocratica: i locali vengono dichiarati inagibili, e la preside si affanna a cercare una soluzione, “senza il minimo aiuto da parte di chi sarebbe preposto a intervenire, ossia la Città metropolitana”.

Rosaria Mancini, direttrice scolastica dell’istituto superiore Giancarlo Siani, è alle prese dal 3 aprile con una vicenda in cui si intrecciano burocrazia, disagi e soprattutto la paura per il pericolo che solo fortuitamente non si è abbattuto sui ragazzi.

Lunedì 3 aprile si scopre il crollo di un solaio: in un’aula della succursale del Siani, in corso Chiaiano, durante il weekend il soffitto ha ceduto, facendo cadere pesanti mattoni su almeno quattro banchi sottostanti. La struttura, risalente agli anni ’60, pare sia in pessime condizioni: “Inutilmente – sottolinea la preside – dopo le scosse di terremoto degli ultimi mesi, avvertite anche a Napoli, avevo chiesto accurati controlli”.

Subito dopo inizia l’odissea per i 180 studenti della succursale. I lavori di ripristino non sono ancora iniziati, e in attesa di trovare nuovi locali si è deciso di ospitare le classi della succursale nella sede centrale, in via Pietravalle, ma a rotazione: in pratica ogni giorno non fanno lezione dieci classi sulle 49 complessive del Siani. Una soluzione ovviamente temporanea, in attesa di definire il trasferimento: già, perché la preside di un’altra scuola, la Segrè di Mugnano, ha messo a disposizione una decina di locali del suo edificio, attualmente non utilizzati.

Ma qui scatta la sorpresa: l’area tecnica della Città metropolitana infatti fa sapere che il Segrè dispone di un certificato antincendio solo provvisorio, che consente l’ingresso a scuola degli studenti “titolari” ma non l’occupazione dei locali vuoti da parte di altri ragazzi.

“Insomma, siamo completamente abbandonati a noi stessi.    Avevamo trovato una soluzione – sottolinea la prof.ssa Mancini – grazie alla disponibilità della preside del Segrè, ma i tecnici della Città metropolitana l’hanno bocciata senza preoccuparsi di cercare un’alternativa o di attivarsi per definire il certificato antincendio dell’altra scuola. Abbiamo rischiato una tragedia sulla pelle dei nostri ragazzi, e ora il Siani patirà il disagio dei doppi turni chissà per quanto tempo, nell’indifferenza degli enti preposti”. (ANSA).

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