Prosegue il ciclo di incontri della commissione Scuola, presieduta da Chiara Guida, con esperti di diverse discipline per affrontare tematiche legate all’infanzia e all’adolescenza. Oggi è stata la volta di Affido Culturale, un progetto del quale il Comune di Napoli è partner, che si propone di contrastare la povertà educativa valorizzando l’esperienza dell’affido familiare per la fruizione di prodotti e servizi culturali. Invitati Ivan Esposito, project manager di Affido Culturale, e la responsabile del progetto sul territorio di Napoli, Margherita Rizzuto.
“Affido Culturale” è un progetto selezionato dall’associazione “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – ha spiegato Ivan Esposito, ideatore e responsabile nazionale del progetto.
Lo scopo è quello di offrire ai bambini dai 6 ai 10 anni (ma i limiti di età non sono rigidi) a rischio povertà educativa l’opportunità di fruire di attività educative e culturali. Il progetto prevede che i bambini, insieme alla propria famiglia e a una famiglia affidataria (200 famiglie in tutto, 100 coppie di “famiglie-risorsa” e “famiglie-destinatarie”), partecipino a 29 “uscite culturali” presso gli esercenti convenzionati; viene assegnato un piccolo budget agli aderenti, che prevede tre biglietti di ingresso gratuiti, un rimborso per le spese di trasporto e una merenda “sostenibile” realizzata da alcune associazioni del terzo settore.
Una «idea semplice», l’ ha definita Esposito, che partendo da Napoli, Roma, Bari e Modena punta a creare un modello di comunità e di condivisione da estendere ad altre città italiane. Capofila del progetto è il Pio Monte della Misericordia di Napoli, ha spiegato Margherita Rizzuto. Sono trentacinque gli esercenti napoletani che attualmente hanno aderito al convenzionamento; l’obiettivo è ampliare questo numero per creare una rete trasversale in grado di superare quegli steccati sociali troppo spesso associati alla fruizione di attività culturali. In questo senso – ha aggiunto Rizzuto – uno strumento fondamentale per la realizzazione del progetto è la creazione di una app, che sarà a regime entro un mese e permetterà agli esercenti di mettere a disposizione degli utenti la propria offerta culturale, consentendo a tutte le famiglie (anche quelle non direttamente impegnate in “Affido Culturale”) di conoscere le iniziative e scegliere liberamente le attività a cui partecipare.
Grande entusiasmo per il progetto è stato manifestato dai consiglieri intervenuti.
Alla consigliera Marta Matano (Movimento 5 Stelle) Ivan Esposito ha precisato che gli accoppiamenti tra famiglie affidatarie e destinatarie sono realizzati sulla base delle indicazioni provenienti da scuole, associazioni e servizi sociali che operano sul territorio. La selezione viene poi completata da “Affido Culturale” sulla base di considerazioni logistiche e valutando il livello di motivazione dei partecipanti: solo attraverso un impegno costante è infatti possibile trasformare 29 episodi culturali in un percorso di presa in carico reale ed effettiva dei disagi dei bambini.
Pieno sostegno e supporto all’iniziativa sono stati offerti anche dal consigliere Alfonso Merolla (Davvero – Sostenibilità & Diritti).
Sarebbe importante, hanno concluso Esposito e Rizzuto, se il Comune di Napoli, anche in qualità di partner del progetto, potesse convenzionare alcuni dei suoi siti monumentali più importanti, come il Maschio Angioino o il Castel dell’Ovo. Proprio a Castel dell’Ovo, hanno proposto i due esperti con il pieno sostegno della Commissione, si potrebbe organizzare, non appena possibile, un evento di presentazione del progetto con tutte le famiglie selezionate.