Tanta gente, fiori e palloncini bianchi ai finerali di Rosa Alfieri a Grumo Nevano.

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Tanta gente all’esterno della chiesa di San Tammaro Vescovo a Grumo Nevano (Napoli), dove si sono celebrati i funerali di Rosa Alfieri, la 23enne uccisa il primo febbraio dal vicino di casa Elpidio D’Ambra.

Il sindaco ha proclamato lutto cittadino e un intero paese si prepara così a dare l’ultimo saluto a Rosa. Abbassate, in segno di lutto, le saracinesche dei negozi.

Tanti ragazzi indossano magliette bianche con impresso il volto della 23enne, e una gigantografia di Rosa affissa a un portone laterale della chiesa sovrasta decine di lumini sistemati a terra a formare il nome della ragazza.

Ai cancelli sono stati appesi striscioni con messaggi di affetto per la ragazza: “Sei la nostra guerriera, il nostro sorriso, il nostro punto di forza, ti porteremo sempre nel nostro cuore. Non ti dimenticheremo mai. Fai buon viaggio Piccolì”, c’è scritto su uno striscione.

Su un altro si legge: “La tua luce sarà sempre con noi”. Ci sono poi tanti messaggi dei bimbi del Circolo didattico “Giovanni Pascoli” di Grumo Nevano: “Le donne – si legge in uno di questi – non sono palloncini da far volare via” e altri in cui si chiede di fermare la violenza contro le donne. (ANSA).

“Il male assurdo che ha colpito Rosa fa piangere i familiari e l’intera comunità. Perché chi fa il male non lo fa solo verso una persona, ma verso tutti”.

È uno dei tratti salienti dell’omelia tenuta dal vescovo di Aversa Angelo Spinillo ai funerali di Rosa Alfieri, la ragazza di 23 anni vittima di femminicidio, celebrati nella Chiesa di San Tammaro Vescovo a Grumo Nevano (Napoli). Il feretro della giovane, portato a spalle dagli amici, è stato accolto fuori alla Chiesa e all’interno da lunghi applausi; dietro i genitori Vincenzo e Nicoletta e i fratelli Luca e Pasquale, visibilmente sofferenti ma sempre composti e dignitosi nel loro dolore, anche durante la liturgia.

“Un male inspiegabile”, ha detto il vescovo Spinillo, “banale proprio perchè assurdo”, con un riferimento all’opera della scrittrice Hannah Arendt, autrice del celebre libro sull’Olocausto ‘La banalità del male”. A fine messa familiari e amici hanno letto dei messaggi per la 23enne. “Non dimenticherò mai i guai combinati insieme, ci resteranno di te foto e video e il ricordo di ciò che sei stata” ha ricordato la cugina di Rosa.

“Il nostro non è un addio ma un arrivederci” hanno sottolineato i genitori e i fratelli di Rosa in un messaggio letto da un’amica. Un lungo applauso, accompagnato dai palloncini bianchi, ha salutato la bara all’uscita dalla Chiesa.

Prima dell’inizio della Santa Messa è stato letto il messaggio del sindaco Gaetano Di Bernardo e della sua giunta. “La morte di Rosa e di tutte le donne vittime di violenza è una sconfitta per la società. Rosa era una ragazza come tante, libera, sognatrice, che voleva solo farsi un futuro, lavorare e avere una famiglia.

Questo è il momento che la nostra comunità compatta e stia vicino alla famiglia di Rosa”. (ANSA).

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