Ancora quattro giorni per pagare l’acconto della Tasi. Ma non in tutta Italia: sugli oltre 8000 comuni interessati infatti solo 2000 circa hanno deliberato l’aliquota. Il Governo ha così deciso il rinvio (un decreto e un emendamento inserito al dl Irpef) al 16 giugno. Ma data la situazione di incertezza che si determinerà i proprietari (Confedilizia) chiedono un ulteriore slittamento che potrebbe essere deciso autonomamente dai comuni stessi.
Almeno al 16 luglio. I comuni si stanno muovendo in ordine sparso. Lo rilevano i Caf, in questi giorni sotto pressione per le scadenze sui 730 e le tasse sulla casa. In alcuni casi si sposta la data, in altri si decide di non sanzionare i ritardatari: questo vale ad esempio per comuni come Piacenza, Vicenza, Bologna o della provincia di Pordenone.
Dall’Anci però al momento non sono arrivate indicazioni alle amministrazioni. Nel frattempo il Dl Irpef, ora all’esame delle Commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio che dovrebbero licenziarlo domani, viaggia verso la conversione finale in legge. I deputati presentano comunque proposte di modifica (486 gli emendamenti arrivati). Ma dati i tempi strettissimo dell’esame (il decreto se non convertito scadrebbe il prossimo 23 giugno) è assai probabile che il Governo, come in Senato, porrà la questione di fiducia (probabile martedì prossimo).
Poi eventuali modifiche – dice l’esecutivo – potranno viaggiare su altri provvedimenti. E tra i dubbi emersi quelli avanzati dal servizio Bilancio della Camera secondo il quale, ad esempio, i calcoli sulla platea del bonus da 80 euro sono errati.
Oppure le precisazioni che arrivano dalla Bce che ha ricordato al governo che la norma del decreto, che impone un tetto di 240mila euro ai manager della P.a, è solo “una norma di indirizzo” per i vertici della Banca d’Italia, come peraltro previsto dallo stesso provvedimento nella relazione tecnica, e salva quindi il principio dell’indipendenza dell’istituto anche se richiama l’esecutivo sulla necessità di consultare la banca centrale in tempo utile prima di assumere decisioni sulle quali è competente.
Tornando alla Tasi Confedilizia spiega che il rinvio potrebbe essere al 15 luglio o almeno al 30 giugno. A parere dell’Ufficio legale dell’associazione la proroga del termine sarebbe possibile ai sensi dell’articolo 52 del decreto legislativo n. 446 del 1997, che attribuisce ai Comuni la potestà di regolamentare le proprie entrate con i soli limiti relativi alla individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e della aliquota massima dei singoli tributi nonché “nel rispetto delle esigenze di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti”.
Ma come è noto i Comuni potrebbero essere penalizzati già dallo slittamento al 16 giugno tanto che il sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini, spiegava: ”il tema di come aiutare i Comuni ad arrivare ad ottobre deve essere affrontato” anche perchè il rinvio ”produce un impatto sulla liquidità dei Comuni”. Insomma sembra proprio certo che entro lunedì prossimo, almeno nei 2000 comuni che hanno deliberato l’aliquota, bisognerà metter mano al portafoglio per pagare l’acconto Tasi. Senza dimenticare che la stessa scadenza vale per l’Imu (cancellata si’ ma solo per la prima casa).(ANSA).