E’ legge il provvedimento sul telemarketing. La commissione Lavori pubblici del Senato, in sede deliberante e all’unanimità, ha approvato in terza lettura il ddl, recependo le modifiche apportate dalla Camera. La legge rende possibile a ogni utente iscriversi al Registro pubblico delle opposizoni, in base al quale si ha il diritto di non essere chiamati per ricerche di mercato, proposte commerciali, e così via. “Abbiamo dedicato la legge a Altero Matteoli, che si è speso intensamente perché arrivasse in porto”, ha detto il primo firmatario Jonny Crosio (Lega).
l testo del ddl sul registro delle opposizioni approvato oggi al Senato ha subito in commissione diverse modifiche rispetto a quello originario.
La prima modifica riguarda il superamento del prefisso unico ‘anti-scocciatori’. In realtà, infatti, i prefissi diventano due: uno per riconoscere le chiamate commerciali e un altro solo per le indagini statistiche.
Un’altra modifica approvata al ddl sul registro delle opposizioni fa salvi i consensi già “prestati nell’ambito di specifici rapporti contrattuali in essere, ovvero cessati da non più di trenta giorni aventi a oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata, con procedure semplificate, la facoltà di revoca”, si legge nell’emendamento approvato dalle commissioni Attività produttive e Trasporti della Camera.
L’ultima modifica è una vera e propria deroga al prefisso unico che di fatto consente agli operatori di non adeguarsi a quest’obbligo se presentano l’identità della linea a cui possono essere contattati. In questo caso, la motivazione della deroga si spiega con “l’allineamento della normativa interna all’orientamento legislativo che sta maturando in sede europea il quale prevede che le persone fisiche o giuridiche che usano servizi di comunicazione elettronica per effettuare chiamate di commercializzazione diretta: presentano l’identità di una linea alla quale possono essere contattati oppure un codice o un prefisso specifico che identifichi il fatto che si tratta di una chiamata a fini commerciali”, si legge nel testo