Per vendicare l’onta che la madre aveva arrecato al clan guidato dal padre allacciando una relazione extraconiugale con un elemento di spicco di un gruppo camorristico avversario, i Gionta, tenta di uccidere lo zio materno ma, durante l’agguato, colpisce e ferisce un giovane che era in compagnia del vero obiettivo.
Questo il movente di un tentato omicidio avvenuto lo scorso 27 gennaio a Torre Annunziata (Napoli). I carabinieri hanno arrestato il figlio del boss Francesco Gallo, detto “o’ pisiello” (detenuto in regime di 41 bis), e un complice, con l’accusa di tentato omicidio e porto e detenzione illegale di armi.
I due sono entrati in azione in via Cuparella, sparando diversi colpi d’arma da fuoco contro una Mercedes a bordo della quale c’era lo zio, di 31 anni, e un 19enne, Vittorio Nappi, rimasto gravemente ferito. Una vendetta trasversale per “punire” la madre colpevole di avere lasciato il padre, potente capoclan, e, soprattutto, di essersi legata sentimentalmente al “nemico”. (ANSA)