Tentativo di infiltrazione dei casalesi negli appalti del Centro di ricerche aerospaziali di Capua, Carabinieri arrestano 5 persone.

Capua ( Caserta ) 08/03/2002 Un esperimento nel nuovo impianto LISA ( LABORATORIO IMPATTO STRUTTURE AEREOSPAZIALI) inaugurato oggi al allaboratorio Cira di Capua. Ph. Frattari
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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa (Caserta) hanno notificato 11 misure cautelari (due arresti in carcere, tre arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e tre interdizioni dall’esercizio dell’attività d’impresa) ad altrettanti indagati tra i quali anche una persona ritenuta legato al clan dei Casalesi, nell’ambito di una indagine sugli appalti indette dal Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (Cira) di Capua, in provincia di Caserta.

I reati contestati dalla DDA di Napoli sono, a vario titolo, corruzione e turbata libertà degli incanti, aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei casalesi.

Tra i destinatari delle misure cautelari emesse dal gip di Napoli figurano funzionari del Cira, il noto imprenditore Sergio Orsi, 65 anni, già coinvolto in altre indagini, suo figlio, e Fabio Oreste Luongo, 44 anni, ritenuto dal GIP “gravemente indiziato di partecipazione al clan dei casalesi, con il ruolo di imprenditore colluso col sodalizio camorristico”. (ANSA).

Le segreterie provinciali di Cgil,Cisl e Uil e di Fim, Fiom e Uilm Caserta, insieme alla rappresentanza sindacale unitaria del Cira, intervengono sull’indagine della Dda di Napoli che ha accertato il tentativo di infiltrazione negli appalti del Centro Italiano di Ricerche Aerospaziale di Capua (Caserta) da parte di noti imprenditori collusi con la camorra casalese, come Sergio Orsi e Fabio Oreste Luongo, entrambi arrestati per turbativa d’asta e corruzione insieme ai dipendenti del Cira Carlo Russo e Vincenzo Filomena.

“Prendiamo atto con turbamento e preoccupazione dell’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Per l’importante valore industriale e di eccellenza del polo di ricerca che il Cira rappresenta per il territorio casertano, si confida nella magistratura affinché venga fatta al più presto chiarezza sui fatti. Al contempo – sottolineano – esprimiamo disappunto per i toni sensazionalistici usati in alcuni resoconti della vicenda. Generalizzando e non distinguendo le responsabilità, si rischia di compromettere l’immagine di una delle più prestigiose realtà operanti sul territorio casertano, impegnata da anni nello sviluppo di importanti progetti di ricerca e sperimentazione aeronautica e spaziale di rilevanza internazionale. Occorre certamente accertare le responsabilità e ripristinare la legalità ma non svilire il lavoro dei ricercatori e del personale qualificato, che costituisce la forza del Cira da oltre un trentennio”. (ANSA).

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