Ieri sera, alle ore 20.53, l’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv ha registrato una scossa di terremoto nell’area dei Campi Flegrei, con una magnitudo di 3.2.
Questo evento sismico è stato percepito in vari quartieri occidentali di Napoli, suscitando un comprensibile allarme tra i residenti.
La zona dei Campi Flegrei è un’area nota per la sua attività vulcanica e sismica, situata a ovest della città di Napoli.
La regione è considerata altamente pericolosa per il rischio vulcanico, motivo per cui regolarmente vengono organizzate esercitazioni per preparare la popolazione ad eventuali emergenze. Nei prossimi giorni, è in programma un’importante esercitazione nazionale mirata a preparare le comunità locali a fronteggiare il rischio vulcanico. Queste esercitazioni sono parte integrante del piano di protezione civile e si concentrano in particolare sulla cosiddetta “zona rossa”, che rappresenta l’area di massimo rischio in caso di eruzione.
L’esercitazione di oggi prevede un allontanamento assistito della popolazione dall’area potenzialmente a rischio, un’iniziativa che si svolge su base volontaria per sensibilizzare e addestrare le persone rispetto alle misure di sicurezza necessarie.
Ieri, alle 17.00, è stato emesso un allarme sui telefoni cellulari degli abitanti della Campania come parte della fase iniziale dell’esercitazione. Questo avviso ha incluso un messaggio in italiano e inglese, spiegando chiaramente che si trattava di una simulazione di una possibile attività vulcanica nei Campi Flegrei. Il segnale sonoro, progettato per attirare immediatamente l’attenzione, indicava il passaggio simulato a un livello di allerta rossa. Il livello di allerta rossa è il massimo grado di allerta previsto dal piano di emergenza, che impone l’evacuazione ordinata e sicura della popolazione. Tali misure sono essenziali per garantire la sicurezza dei residenti e minimizzare i rischi associati a un’eventuale eruzione vulcanica.