A tombola ci vuole arte e Mazz, l’artista Barbara Karwowska presenta i suoi ‘Tombolati’ con la nuova cheesecake del pasticciere Guglielmo Mazzaro

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NAPOLI – Il cibo è stato spesso protagonista nelle opere d’arte e ne può diventare saporita cornice grazie all’organizzazioni di eventi dove una proposta, magari innovativa, si affianca a una simpatica ghiottoneria. Cibo e arte saranno una coppia vincente negli eventi mensili ‘A tombola ci vuole arte e Mazz’ che verranno organizzati presso la Pasticceria Mazz ubicata in Via dei Tribunali, nel Centro Storico di Napoli: l’artista Barbara Karwowska proporrà i suoi ‘Tombolati’ presso la caratteristica sala da tè del locale, un’opera al mese (con una pausa estiva) con esposizione della durata di una settimana, ritratti caratterizzati dal soggetto che mostra nei pressi del viso il numero che ha pescato nel tipico cestino della tombola, proposto in formato più grande alle spalle della figura. Il primo appuntamento è il giorno 4 luglio alle ore 18 e per ogni evento il pasticciere Guglielmo Mazzaro proporrà un nuovo dolce: questa volta sarà la cheesecake alla fragola dalla forma del numeretto della tombola.

Il primo ritratto è quello della poetessa e scrittrice, artista e giornalista Emilia Sensale, 28enne napoletana amica di Barbara, conosciuta proprio grazie alla partecipazione agli eventi di natura artistica organizzati nella città partenopea. La Karwowska  non è nuova alle idee vincenti, spesso ne ha proposte negli anni e viene anche copiata in tutto il mondo, ma guardando il viso della Sensale ne è rimasta così colpita da volerne fare un ritratto innovativo. Barbara, venuta alcuni decenni fa a Napoli dopo un’infanzia nell’est dell’Europa, con ‘Tombolati’ vuole proporre una linea pittorica vera e propria. ‘Tombolati’ è un termine che esiste come participio passato (da tombolare, sinonimo di ‘cadere’ con l’accezione di una modalità rovinosa) ma che come aggettivo rappresenterebbe un neologismo. Sensale sarà ritratta col numero 56, ‘la caduta’. Un significato importante per Emilia poiché l’ha pescato in un momento particolare dove davvero sentiva di essere caduta e l’onore del ritratto eseguito da Barbara, il primo dell’intera linea pittorica, ha rappresentato un momento di gioia importante per proseguire nella sua volontà di rinascita.

‘Tombolati’ ha leggi non scritte: è la pittrice a scegliere il soggetto da dipingere, il quale pesca un numero dal tipico cesto in vimini che porta la stessa pittrice che sarà il numero che mostrerà nell’opera, nei pressi del viso e poi più grande alle spalle. Se il primo numero non convince chi lo ha pescato, ha diritto a tre possibilità in tutto. Ci sarà poi un secondo step: un nuovo quadro, questa volta con il soggetto in una situazione che ricorda all’artista il significato del numero, secondo l’ispirazione del momento. “I ritratti non sono un semplice riportare i tratti di un viso – spiega Barbara Karwowska – ma si instaura un rapporto tra artista e soggetto dipinto. Ogni pittore ha il suo modo di dipingere, ma è nei particolari di un volto riportato sulla tela che l’artista mette molto di più di una pennellata, ci sono emozioni, sensazioni, ricordi, c’è il voler catturare l’anima del soggetto per illuminarla”.

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