Torna alla luce il Vicolo dei Balconi a Pompei.

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A quasi duemila anni di distanza dall’eruzione del 79 d.C, Pompei continua a regalare tesori. Emergono edifici con tre grandi balconi in una zona della Regio V ora interessata dagli scavi.

Su uno dei balconi anche le anfore del vino rovesciate, probabilmente messe ad asciugare al sole. Questo tipo di ritrovamento è una novità per questa zona di Pompei.

I balconi verranno restaurati e inseriti in un percorso tutto nuovo che collegherà la via di Nola con il vicolo delle Nozze d’Argento.

Il rosso pompeiano come veramente era, così intenso da richiamare il vino tanto amato dai romani. E poi gli ocra pastosi e rilucenti, le decorazioni geometriche, i fiori, gli animali. A quasi duemila anni di distanza dall’eruzione del 79 d.C che seppellì cose e persone, Pompei restituisce i suoi veri colori insieme ai frutti emozionanti dei nuovi scavi, i primi in epoca recente in una zona ‘vergine’ dei 66 ettari lungo i quali si estendeva la colonia romana.
Dalla terra escono ogni giorno nuovi tesori, ma la sorpresa è una serie di edifici con tre grandi balconi aggettanti sul vicolo che il crollo seguito alla pioggia di lava ha lasciato quasi intonsi, le anfore del vino rovesciate in un angolo ad asciugare al sole. “Per Pompei un’assoluta rarità”, sottolinea all’ANSA il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna, anticipando che le case con i balconi verranno ricostruite e inserite in un percorso tutto nuovo che ricollegherà la via di Nola con il vicolo delle Nozze d’Argento.

 

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