Parla del bambino che gli sfugge dalle mani e si dirige verso il mare, inciampando e finendo in acqua, Adalgisa Gamba, la donna accusata dell’omicidio del figlio di due anni e mezzo avvenuto domenica sera a Torre del Greco (Napoli).
Lo fa nel corso dell’interrogatorio alla presenza del pubblico ministero tra la serata del 2 e la mattina del 3 gennaio: ”Siamo arrivati qua (dice parlando della zona La Scala, ndr) e lui mi ha lasciato la mano ed ha iniziato un po’ a correre a mare.
Si è ricordato che forse d’estate correva sulla spiaggia”. Poi aggiunge: ”Poi si è bagnato, giocando è entrato e non sono riuscita a prenderlo in tempo. Poi ha inciampato perché forse c’era qualcosa a terra, è inciampato e si è steso”.
La donna dice di essere arrivata ad un vicino scoglio, passando anche dal mare: ”Mi guardava, respirava. Ha preso dell’acqua ma comunque respirava. Io poi ho chiesto aiuto a qualcuno ma non mi hanno sentito. Mi sono bagnata il giubbino ed era pesante e non riuscivo a nuotare per tornarmene. Io toccavo sempre, perché non sono molto pratica a nuotare”. (ANSA).
Sarebbe stato l’aggettivo più volte usato da Adalgisa Gamba, la donna di 40 anni accusata dell’omicidio del figlio avvenuto a Torre del Greco (Napoli), nell’indicare il bimbo di due anni e mezzo.
A raccontarlo agli inquirenti nelle ore successive all’assassinio è il marito della donna. ”Diceva che il piccolo era ‘brutto”, lamentandosi dei continui pianti del bambino, auspicandone perfino la morte quando diceva: ‘vogliamo farlo schiattare e magari si toglie il vizio’ ”.
La donna, come si legge nell’ordinanza di convalida del fermo, ammette ”con chiarezza – sono le deduzioni degli inquirenti – di non aver mai accettato il piccolo, fonte di dolore sin da prima della sua nascita, essendo egli stato fautore di una gravidanza difficile, di un parto dolorosissimo, di un definitivo allontanamento del marito, nonché protagonista di un quotidiano ingestibile”.
Dalla parole di Adalgisa Gamba emergono anche contrasti col consorte, ”assente dalla vita dei figli, in particolar modo del piccolo, ma anche all’educazione dell’altra figlia” di cui la moglie si sarebbe assunta ”tutte le incombenze, dagli accompagnamenti a scuola al seguirla nei compiti”. (ANSA).