La procura di Santa Maria Capua Vetere ha concluso un’indagine sugli affidamenti da parte del Comune di Caserta di progetti per l’integrazione dei migranti, del valore di sei milioni di euro. Sono indagate 17 persone, tra cui l’ex dipendente comunale Matteo Palmisani, suor Rita Giarretta, rappresentante legale della congregazione delle Suore Orsoline, e diversi esponenti del centro sociale Ex Canapificio di Caserta.
I reati contestati includono truffa, estorsione e falso. Le indagini sono iniziate dopo la denuncia di un ex operatore ghanese del Centro sociale Ex Canapificio, licenziato per appropriazione indebita di beni dell’associazione. Gli eventi risalgono agli anni 2017-2018, quando l’Ex Canapificio e la comunità Casa Rut di suor Rita Giarretta gestivano il Sistema di protezione e assistenza dei richiedenti asilo (Sprar), oggi noto come Siproimi.
Secondo la procura, le due associazioni avrebbero presentato documentazione falsa per ottenere il finanziamento per il triennio 2017/2019, aggiudicandosi così i progetti da sei milioni di euro, con il supporto determinante del dipendente comunale Palmisani.
“A Caserta 17 persone avrebbero intascato illecitamente 6 milioni di euro di fondi pubblici ottenuti dal Viminale per i richiedenti asilo. Proprio quelli che nel 2021 gridavano ‘Caserta non si lega’, decidendo poi di supportare e appoggiare l’attuale primo cittadino Carlo Marino. Se fosse così, sarebbe un’enorme truffa messa in piedi con i soldi dei nostri cittadini che ci conferma un fatto importante: non può essere inclusione quella sbandierata dai soliti paladini dell’accoglienza indiscriminata che lucrano sulla pelle dei migranti oltrepassando il limite del buonsenso e dei diritti fondamentali di ogni persona. La gestione dei migranti non può essere fatta con belle parole e buone intenzioni, ma con un sistema regolamentato e soprattutto controllato su cui abbiamo sempre insistito. Vogliamo vederci chiaro e ci auguriamo che la Procura di S. Maria Capua Vetere possa fare piena luce su questa vicenda nel più breve tempo possibile, anche perché si tratta di soldi pubblici dei nostri cittadini. Caserta meritava e merita molto di più di uno slogan”.
Lo dichiara il deputato campano della Lega e coordinatore regionale del partito Gianpiero Zinzi.