“Si tratta di un gesto di estrema arroganza e violenza, che purtroppo non trova alcuna giustificazione e lascia senza parole” don Ciro Cozzolino, parroco della Santissima Trinità di Torre Annunziata e referente locale di Libera Contro Le Mafie, non ha mezzi termini in merito all’omicidio di Maurizio Cerrato, padre sessantunenne ucciso questa notte, martedì 20 aprile, in seguito a una lite per un parcheggio, per difendere la figlia Maria Adriana.
“Vorrei invitare chi ha commesso questo gesto a costituirsi e assumersi la responsabilità di quello che ha fatto. È il minimo che possa fare adesso. Così come invito tutti quelli che sanno o hanno visto qualcosa, a collaborare con le forze dell’ordine”.
Ad aggredire l’uomo sarebbero state più persone e in queste ore molto concitate, i carabinieri stanno chiudendo il cerchio raccogliendo svariate testimonianze, ma nessuno è ancora stato fermato.
“Si è trattato di un gesto di estrema violenza, che purtroppo pone l’accento sul fatto che nella nostra città, e più in generale nei nostri territori, esiste una tendenza all’odio e alla tracotanza. Questo ci lascia perplessi e senza parole”, continua Don Ciro Cozzolino. “ È stato forse un gesto commesso pensando di avere una certa impunità, del tipo: “Faccio quello che voglio, qua comando io”. Insomma, un gesto di un’arroganza deprecabile”.
Intanto Libera ha invitato tutte le associazioni del territorio a partecipare all’organizzazione di una manifestazione: “Stiamo pensando di esprimere in maniera concreta la nostra condanna a questo episodio. Organizzeremo una manifestazione nei prossimi giorni – dice Don Ciro Cozzolino – Ma voglio sottolineare che in questo momento è piuttosto semplice organizzare qualsiasi iniziativa. Non esistono solo i giorni dell’indignazione. Dobbiamo stare vicino a questa famiglia anche dopo, quando i riflettori si saranno spenti, perché nella loro casa ci sarà sempre una sedia vuota e un ricordo. Il nostro dovere, come Stato, come istituzione, come cittadini, è sempre evitare che queste cose possano accadere”.