L’accensione del cero della giustizia, il lancio di palloncini bianchi in cielo, una preghiera.
A Boscoreale, esattamente un mese dopo, su iniziativa del presidio Libera territoriale è stato ricordato Antonio Morione, il pescivendolo ucciso in un tentativo di rapina l’antivigilia di Natale.
I suoi assassini sono ancora liberi.
“Siamo stati di fronte – ha detto don Ciro Cozzolino nel corso della cerimonia davanti alla pescheria di Morione, in via Della Rocca – a questo ennesimo atto di violenza questa volta perpetrato nei confronti di un commerciante.”.
Un’altra vittima innocente dopo Maurizio Cerrato ucciso il 19 aprile scorso a Torre Annunziata per difendere la figlia da un’aggressione. “C’è una camorra arrogante, violenta che, armi in pugno, vuole imporre la sua autorità sul territorio. Noi non ci siamo e della volontà di riscatto di questo territorio, dei cittadini e delle cittadine, si è fatto portavoce l’arcivescovo di Napoli, monsignor Battaglia, proprio durante la celebrazione dei funerali di Antonio Morione, chiedendo di ribellarsi ai clan”.
Un libro, davanti alla pescheria, raccoglierà “pensieri di solidarietà e di vicinanza alla famiglia ma anche la ribellione nei confronti di chi vuole imporre le sue regole e le sue leggi.
Antonio rappresenta la volontà di riscatto per l’intero territorio”. Ad accendere il cero il figlio di Morione, Tancredi, che sta portando avanti con il resto della famiglia l’attività commerciale. Il sindaco di Boscoreale, Antonio Diplomatico, ha ricordato che il Consiglio comunale subito dopo il delitto ha deciso “un piccolo gesto di vicinanza” e la giunta ha deliberato il rimborso delle tasse “che da cittadino esemplare Antonio Morione aveva provveduto a pagare. E’ un piccolissimo gesto rispetto alla tragedia immane”. Diplomatico ha espresso la speranza che “la giustizia possa quanto prima mettere dentro queste belve”. Il deputato M5S, Luigi Gallo, ha ringraziato i familiari di Morione “che hanno reso questo momento tragico un momento collettivo che rappresenta un richiamo all’impegno di tutti noi”. Gallo si è intrattenuto con i familiari delle vittime innocenti presenti per “raccogliere suggerimenti su quello che concretamente la politica può fare”.
(ANSA).