Potrebbe giungere nelle prossime settimane la nomina del nuovo arcivescovo di Napoli e, nell’attesa dell’annuncio ufficiale, sembra farsi largo fra le ipotesi e le congetture una «pista calabrese» per individuare il possibile successore di sua eminenza il Card. Crescenzio Sepe. Quanto ai tempi, tutto lascia pensare che il nome sia stato individuato nella stessa regione ecclesiastica campana ma ci siano alcuni vincoli circa l’annuncio. Il protocollo, o almeno il garbo ecclesiastico, vuole che il titolare si trovi in sede al momento dell’annuncio. Il nome che insistentemente circola nei sacri palazzi è non solo è quello di don Mimmo Battaglia (come ama farsi chiamare), attuale vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti (dal 2016) nato a Satriano, in provincia di Catanzaro il 20 gennaio 1963. Molti gli indizi che fanno pensare a Battaglia quale successore del cardinale Sepe. Primo elemento fra tutti l’udienza avuta lo scorso tre gennaio 2020 con Papa Francesco in Vaticano.
E ancora l’appartenenza alla cordata di don Ciotti, fondatore di Libera e amico del Pontefice. Mons. Battaglia è stato ordinato sacerdote il 6 febbraio 1988 dall’arcivescovo Antonio Cantisani, con il quale, nonostante i suoi 93, continua ad avere un quotidiano e filiale contatto. Battaglia, è stato rettore del seminario liceale di Catanzaro e membro della commissione diocesana “Giustizia e Pace” (1989-1992), amministratore parrocchiale a Sant’Elia, parroco della madonna del Carmine a Catanzaro, direttore dell’ufficio diocesano per la “Cooperazione Missionaria tra le Chiese”, parroco a Satriano (1992-1999). È stato successivamente collaboratore al santuario Santa Maria delle Grazie in Torre di Ruggiero, collaboratore parrocchiale a Montepaone Lido e amministratore della parrocchia Santa Maria di Altavilla a Satriano. Dal 2008 è stato canonico del capitolo cattedrale di Catanzaro.
Il 24 giugno 2016 è stato nominato da Papa Francesco alla guida della diocesi campana. A brevissimo quindi la diocesi partenopea avrà come guida un calabrese. S.E. il Card. Sepe è stato infatti inserito nell’elenco avendo già superato i 75 anni; rimarrà comunque Arcivescovo di Napoli almeno fino al 2020, come era stato comunicato al Presule dal Santo Padre Francesco nell’udienza privata del 25 gennaio 2018