Realizzare una piattaforma di supporto per l’uso sostenibile del suolo. Si tratta di Landsupport, uno strumento che a regime permetterà, con un semplice click, di condurre in tempo reale analisi ed elaborazioni in grado di orientare le scelte delle autorità, dei pianificatori territoriali, agricoltori, proprietari boschivi. A regime potrà essere utilizzato anche direttamente dallo smartphone e permetterà a chi “lavora con il suolo” di condurre in tempo reale analisi ed elaborazioni che gli permetteranno di fare scelte orientate alla sostenibilità e alla prevenzione.
Finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, Landsupport verrà sviluppato ed implementato nell’arco di 3 anni e mezzo grazie al coinvolgimento di 19 partner, tra cui figurano Enti di ricerca, Università ed Amministrazioni a scala nazionale (Cnr, Ispra, Università Statale di Milano, Regione Campania) ed internazionale (Austria, Ungheria, Spagna, Germania, Slovenia, Belgio, Francia, Libano e Malesia), coordinati dal Crisp (Centro di ricerca interdipartimentale dell’Università di Napoli Federico II). I rappresentanti dei partner nazionali e internazionali interverranno alla presentazione del 30 e 31 maggio alla Reggia di Portici.
L’applicazione Landsupport metterà a sistema numerosi indicatori di analisi del territorio e del suolo (ad esempio la piovosità, la quantità di acqua assorbita dal suolo, l’erosione del suolo, le condizioni climatiche, le emissioni) permettendo agli utenti di disporre di dati e informazioni aggiornati in tempo reale. Gli utenti saranno in grado di delimitare porzioni molto dettagliate di territorio, ma potranno anche interagire ad una scala territoriale più ampia a livello europeo.
Un agricoltore potrà, una volta selezionata una porzione di territorio, analizzarne le condizioni fisiche ed ambientali per poi simulare in tempo reale, attraverso l’elaborazione richieste a Landsupport, quali effetti potrebbe ad esempio generare la scelta di un cambio di coltura o la modifica di un piano di irrigazione. Grazie ai numerosi tool l’agricoltore in questione potrà anche valutare i rischi derivanti dall’inquinamento da nitrati delle acque sotterranee in diversi scenari. In questo modo non solo il singolo agricoltore, ma anche le autorità locali di gestione, potranno disporre di uno strumento che permetterà loro di mettere a punto strategie tali da prevenire e limitare il degrado e l’inquinamento del suolo.
Analogamente, Landsupport rappresenta uno strumento anche nel campo della pianificazione territoriale: gli uffici comunali e regionali che vorranno avvalersi di Landsupport potranno ad esempio, in tempo reale e su territori più o meno estesi, valutare la dinamica evolutiva di utilizzo del suolo nell’arco di decenni così da poter stimare e quantificare quali porzioni di suolo sono state compromesse e quali invece sono intatte, riuscendo così a operare scelte per la rigenerazione urbana e per creare corridoi ecologici.
Riguardo poi alla prevenzione, i pianificatori pubblici potranno analizzare qual è il tasso di erosione, quale sarà l’erosione nei decenni a venire e se vi saranno miglioramenti o peggioramenti di una determinata porzione di suolo. Si potranno, dunque, simulare scelte alternative “sul campo” senza rischiare di compromettere l’ambiente. (AdnKronos)