Un ossario, “il più grande d’Europa con più di ottomila tra tibie, teschi e ossa varie” racconta la guida turistica, nel ventre di Napoli, immerso nel freddo umido di una delle numerose cave di tufo.
É il noto Cimitero delle Fontanelle, nel Rione Sanità. Ad ampliare la sensazione di inquietudine, ci sono le note del sassofono di Marco Zurzolo, che oggi in occasione di “Innamòrati/innamoràti di Napoli” accompagna i visitatori. Il suono quasi roco dello strumento rievoca le nenie delle donne che pregano davanti alle “anime pezzentelle”, morti senza nome adottati dalla popolazione per aiutarli ad uscire dal Purgatorio, a cui poi chiedere le grazie.
La visita dura poco meno di un’ora, le ossa raccolte e sistemate in buon ordine, sono dei morti della peste del 1652 e del colera del 1836. Tra le “capuzzelle” più venerate c’è quella di “Concetta” che ha grande fama tra le donne che vogliono avere figli e quella del “capitano” per coloro che cercano marito.