Vigili del Fuoco esposti ad agenti cangerogeni, chiesta una commissione di inchiesta.

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dal sindacato UIL-PA-VVF riceviamo e pubblichiamo

All’indomani dalla allegata nota, parte integrante di questo comunicato, indirizzata al Comandante Vigilfuoco di Napoli e per conoscenza ai vertici politici e tecnici del Corpo da codeste Segreterie regionale e territoriale, che ad oggi non ha avuto riscontro, la UIL PA VVF interviene a livello nazionale su un tema delicatissimo che è coperto da ipocrisie e pressapochismo, parliamo delle “morti bianche” nei Vigili del fuoco.

 

Il rischio zero non esiste e per dovere, stabilito dalla legge, i Vigili del fuoco devono esporsi ai rischi ed ai pericoli per salvaguardare la vita ed i beni altrui; i danni derivanti dall’esposizione ai fumi ed ai particolati (polveri finissime), compresi MCA, materiali contenenti amianto, causano danni stocastici, vuol dire che i Pompieri di Napoli si ammaleranno nel tempo per colpa del lavoro svolto e nulla avranno come risarcimento se non attraverso aspre, lunghe e costose battaglie legali. Lo denunciamo inascoltati da circa venti anni.

Ci associamo ai contenuti della nota della Segreteria nazionale UIL PA Vigili del fuoco e preghiamo la stampa locale e nazionale di dare ampio ed adeguato risalto alle nostre denunce ed alle nostre richieste:

-verificare la possibilità politica di una commissione di inchiesta per

-adozione di protocolli operativi atti a ridurrei rischi;

-adozione di sistemi valutativi dell’esposizione alle sostanze nocive;

-inserimento nei fascicoli personali degli interventi nocivi per la salute, anche retroattivi;

-monitoraggio patologie per verificare l’incidenza di malattie e cause di morte, anche per i pensionati;

-ampliamento delle patologie da riconoscere quali causa di servizio;

-riconoscimento di categoria altamente usurante;

-maggiorazione adeguata e commisurata per i personale che beneficia dell’indennità di soccorso;

-riconoscimento di opportune tutele e benefici di natura previdenziale.

 

Al Comandante VVF Napoli

Ing. Ennio AQUILINO

E, p.c.                 Al Ministro dell’Interno

Sen. Matteo SALVINI

Al Sottosegretario agli Interni

Sen. Stefano CANDIANI

Al Capo Dipartimento VVF

Prefetto dott. Salvatore MULAS

Al Capo del Corpo VVF

Dott. Ing. Fabio DATTILO

Al Direttore VVF Campania

Dott. Ing. Giovanni NANNI

Ufficio relazioni sindacali Dip. VVF

Dott. Silvana LANZA BUCCERI

Oggetto: esposizione ad agenti cancerogeni, compreso amianto, del personale operativo Comando di Napoli; richiesta applicazione dlgs 81/08 e della normativa generale di settore.

 

E’ dovere dei Vigili del fuoco esporsi a rischi e pericoli.

Fin qui nulla da eccepire, il nostro lavoro è questo. Quel che non si comprende è perché le cautele debbano essere deficitarie, a partire dai DPI e giungendo alle auspicabili tutele successive.

 

Il paragrafo precedente si riferisce in particolare alla mancata attuazione di un adeguato iter procedurale, rispondente alle norme vigenti, per coloro che sono esposti all’amianto; per quanto ci riguarda lo si deve fare anche per le esposizioni ai fumi e particolati da combustione (rischio chimico), ma sarebbe già un risultato verificare che i colleghi esposti, durante incendi e/o crolli, a MCA fossero “attenzionati” come previsto dalla legge, ed iscritti nei registri di controllo per le esposizioni ad agenti cancerogeni e quindi avviati ai protocolli stabiliti dal legislatore.

 

La questione è seria, delicata; ma è sconsiderato non occuparsene. Riteniamo altresì doveroso ricordare che non sempre è possibile disporre di autorespiratori e comunque, quando si è in zona sinistrata, ci si contamina a prescindere; i danni alla salute sono tutti di natura stocastica quindi anche l’ordinario libretto sanitario non serve a granché; solo chi non è del mestiere potrebbe affermare il contrario e voi siete, quasi tutti, professionisti del Corpo; chi non lo è ha responsabilità ancora più grandi, quelle politiche. Insomma, basta ipocrisie, tutti sappiamo che è una spada di Damocle perennemente presente e che, a differenza di altri, i Vigili del fuoco ne hanno già la punta nelle carni.

 

Ad oggi tanti colleghi sono stati esposti ad agenti cancerogeni ed MCA, attuato quanto dettato dalla POS interna ed appreso, dagli esami ARPAC, che la sostanza fosse amianto, per questi lavoratori non è stato fatto più nulla, spesso non hanno nemmeno riavuto la sostituzione degli indumenti e DPI contaminati. Questo accade al Comando di Napoli ma è pacifico immaginare che sia la triste storia che accomuna i VVF di tutta Italia. Non a caso, supponendo pari iniziativa sindacale per gli altri Comandi campani, la seguente nota è firmata assieme al Segretario regionale della UIL PA VVF Campania.

 

L’indennità di rischio salva tutto? Peraltro misera e concessa in maniera inversamente proporzionale; chi rischia di più prende meno di chi non rischia nulla, anche eticamente, anzi, soprattutto moralmente c’è qualcosa che non va.

Attendiamo ancora le disposizioni, peculiari, regolanti l’attività dei lavoratori operativi correlate al dlgs81/08; sarebbe auspicabile che vi fosse un articolo dedicato all’esposizione dei Vigili del fuoco alle sostanze cancerogene e mutagene ed al dovere di intervento che prescinde dal rischio connesso; quel che accade a tutt’oggi insomma.

 

Esimi Ministro Salvini, Senatore Candiani, Loro leggono per conoscenza, ma sappiamo quanto tengano a noi Pompieri e conosciamo il pragmatismo che anima il Vostro operato, siamo certi che dedicheranno all’argomento la massima riflessione affinché finalmente sia data ai Vigili del fuoco operativi l’attenzione che meritano. Ci affidiamo a Loro convinti che forniranno ai vertici del Corpo le giuste direttive e le  necessarie dotazioni. La politica si occupi in maniera compiuta delle “morti bianche” nei Vigili del fuoco e si avvii una seria discussione sulla necessità di contemplare quali malattie professionali i tumori e le patologie cardiologiche.

La responsabilità diretta è del datore di lavoro, al momento nel Corpo non si capisce chi sia. Colui che dirige il Comando o quello che regge il centro di spesa.

Noi, interpretando la norma alla lettera, l’abbiamo indirizzata al Comandante pur consci, sia chiaro, delle difficoltà che questi ultimi hanno nell’approcciare la questione senza un adeguato supporto.

 

Il datore di lavoro è il dirigente del Comando, da quest’ultimo ci aspettiamo urgenti riscontri, a partire dal rendere edotti quei lavoratori che sono stati esposti a MCA ed a proseguire con quanto prescrive la legislazione in materia; esigiamo che almeno nei fascicoli personali dei dipendenti coinvolti siano riportati gli eventi in parola, compresi quelli connessi all’emergenza rifiuti che ha visto centinaia di Vigili del fuoco lavorare ininterrottamente per decenni in maniera parossistica esponendosi e respirando fumi e particolati nocivi, tossici e cancerogeni.  E’ corretto aggiungere che in caso di persistente negligenza codesta O.S. non mancherà di approfondire la tematica in altre sedi.

 

Quanti in indirizzo vorranno perdonare alcuni passaggi quasi irriverenti, la riverenza la riserviamo ai colleghi che ci hanno rimesso la vita; ai molti che combattono contro gravi patologie e contro una ottusa burocrazia che li costringe, pur trattandosi di malattie professionali, ad estenuanti battaglie legali per vedersi riconosciuto almeno il diritto ad indennizzi per la propria famiglia.

 

Il Segretario generale                                                                                                Il Segretario generale

UIL-PAVVF Campania                                                                                             UIL-PA VVF Napoli

Ciro FIENGO                                                                                                           Carmine Cristiano

 

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