Qualche luce e molte ombre emergono per quel che riguarda la Campania dalla terza “Indagine nazionale sullo stato di attuazione delle reti tempo – dipendenti” dell’Agenas.
L’indagine analizza i risultati del monitoraggio rispetto all’anno 2022. In generale, i tempi di attesa sono elevati nella maggioranza delle Regioni. Un dato che preoccupa sono anche gli abbandoni del Pronto soccorso da parte dei pazienti, con percentuali elevate in Campania, Sardegna e Sicilia (oltre il 6% della media nazionale). Per quanto riguarda invece la Rete cardiologica, emerge che le tre regioni maggiormente virtuose sono Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, mentre in fondo alla classificazione troviamo ancora regioni meridionali come la Calabria e la Sicilia, ma figura anche la Valle d’Aosta e Sicilia. Campania bocciata nella gestione della rete dell’emergenza urgenza e nella rete trauma – graduatorie dove figura come fanalino di coda. Va meglio invece nella gestione della rete cardiologica e dell’ictus: qui la Campania si colloca a metà classifica, dodicesima. In particolare nella classifica sulla mortalità a 30 giorni dal ricovero per Infarto miocardico acuto (IMA) la Campania si colloca al quinto posto con una percentuale del 7,13%. Per quanto concerne invece la percentuale di infarti trattati con angioplastica coronarica (Ptca) entro 90 minuti dal ricovero, come previsto dagli standard fissati dal decreto ministeriale 70/2015 dove la Campania si colloca al 16/o posto con una percentuale pari al 45,35%. Peggio – nella graduatoria in cui eccelle la provincia autonoma di Trento con un tasso di infarti trattati secondo tale standard del 62,35% – fanno Sicilia col 42,82% Sardegna 42,40% ,Liguria 39,41% e Basilicata col 34,48%.
“Con De Luca la Sanità campana è sprofondata nel baratro, in una perversa spirale di autodistruzione, a spese dei cittadini che giornalmente devono fare i conti con disservizi, interminabili liste di attesa e medici sempre più in fuga dai nostri ospedali, che optano per nosocomi più virtuosi in altre regioni d’Italia. Un disastro sanitario, insomma, ma anche sociale ed economico senza precedenti. Questa volta l’Agenas – che ricordiamo essere presieduta da Enrico Coscioni, ex braccio destro di De Luca in materia di Sanità – assegna la maglia nera alla Campania per la gestione della rete dell’emergenza-urgenza e della rete trauma. Oltre a evidenziare un ulteriore dato allarmante che riguarda l’abbandono del Pronto Soccorso da parte dei pazienti. E De Luca è l’unico responsabile di queste figuracce nazionali. A causa sua ci portiamo dietro da anni un vulnus insanabile. De Luca, durante il suo governatorato, è riuscito a raggiungere esclusivamente record negativi. La Campania è agli ultimi posti praticamente in tutti i settori. De Luca la smetta di attaccare il Governo e inizi a prendersela solo con sé stesso. Ormai è carta conosciuta; nessuno più crede alle sue lacrime di coccodrillo: prova a fare la vittima, cercando di addossare le sue responsabilità agli altri, quando in realtà non ha alcun interesse per i cittadini campani e per il danno ad essi arrecato a causa della sua assurda gestione della Sanità”. Lo dichiara il Senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale di Fratelli d’Italia in Campania.
“Non invidiamo il povero Enrico Coscioni, che si vede costretto dal ruolo di presidente Agenas, a dichiarare ancora una volta il fallimento della gestione della sanità targata De Luca. Alle ire del governatore che aveva contribuito a farlo nominare non potrà sicuramente sottrarsi. Ma almeno potrà consolarsi col fatto che la revoca del suo incarico spetta al Ministero e non al presidente della Giunta regionale”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.