“Esiste in Campania un problema di verità e trasparenza” così Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania, intervenendo in Aula per la sessione di bilancio.
Nel suo intervento Caldoro ha richiamato tutti alla responsabilità ma senza rinunciare alla critica perché il “documento economico della Giunta non ha nessuna credibilità”.
Il capo della opposizione ha sottolineato “la Giunta ripete le cose dette e promesse cinque anni fa, bugie sulle ecoballe, sugli impianti, ritardi sulla sburocratizzazione, con la sanità che arranca al netto degli annunci”.
“La Campania – ha detto poi in riferimento ai numeri della pandemia – non è una casa di vetro, ci sono evidenti opacità, manipolazione dei dati ed i dati sono contestati dai medici dell’Anaao, dal sindacato degli infermieri, da chi opera sul campo. Ed allora non vale la narrazione che ci propone chi guida la Giunta che parla di sciacallaggio. Le inchieste di tante testate locali, dei grandi gruppi nazionali, della Rai, di Mediaset, de La7 raccontano quello che accade. Ed allora ci troviamo nella condizione di avere quattro o cinque persone contro il resto del Mondo è così non andiamo da nessuna parte”.
Per Caldoro dunque “non c’è sciacallaggio contro la Regione. La Campania ha ben altra storia gloriosa nella cultura ma anche nella politica e nel sociale che non la rappresentazione di un Presidente della Regione pro tempore. Forse c’è accanimento sul quale sarebbe opportuno interrogarsi, contro una certa politica. Una politica che non ispira fiducia e che per fortuna non rappresenta la Campania, non la identifica. Perché la Campania è un’altra cosa.
Nel suo intervento Caldoro ha poi lanciato una sfida sul Recovery Fund. “Non possiamo assistere ad uno scippo ai danni del Sud ma non basta lamentarsi o avventurarsi in sterili rivendicazioni, non si può dire solo: ‘non basta il 34% e vogliamo di più’, perché non arriveremo a nulla. Serve – ha rilanciato Caldoro – una proposta seria. Sarà necessario indicare un metodo per recuperare risorse. Si lavori con Svimez ed altri enti per focalizzare l’attenzione sul divario, sulle minori risorse trasferite negli anni, si proceda prima a trasferire parte dei 209 miliardi al divario che esiste sui trasferimenti ordinari al Sud. Si recupereranno, rispetto quote ingenti sulla sanita, sui trasporti, sulla scuola e sugli asili nido”. Solo così potremo sederci al tavolo con una proposta giusta è credibile nell’ambito dei principi Costituzionali.