Camera di Commercio, non c’è pace, Nappi (Lega) presenta interrogazione: De Luca arbitro o giocatore?

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Non c’è pace alla Camera di Commercio di Napoli, neanche dopo la pronuncia del Tar che aveva accolto la richiesta di sospensiva di ACEN, CLAAI, CNA, CdO, Confapi, Confcommercio, Confesercenti ed Unione Industriali del rinnovo del Consiglio Camerale.

Le associazioni storiche avevano vinto il primo round dello scontro con Ciro Fiola, presidente della Camera di Commercio di Napoli. Giovedì scorso il Tar della Campania aveva infatti accolto la richiesta di sospensiva presentata da ACEN, CLAAI, CNA, CdO, Confapi, Confcommercio, Confesercenti ed Unione Industriali in merito alle procedure di rinnovo del Consiglio Camerale avviate dalla Camera di Commercio di Napoli.

Nel darne notizia, in un comunicato, i ricorrenti sottolineavano che «la motivazione del provvedimento monocratico è molto precisa», e che il presidente del Tar ha evidenziato come «la scelta operata dalla Cciaa di Napoli con i provvedimenti impugnati di porre a carico delle Organizzazioni imprenditoriali maggiori obblighi dichiarativi, diversi rispetto a quelli previsti dalla normativa di riferimento, aggrava illogicamente lo svolgimento della procedura, fa sorgere un ostacolo alla partecipazione delle principali organizzazioni, e le pone in una posizione di svantaggio rispetto ad altre organizzazioni».

 

I ricorsi saranno discussi dai giudici amministrativi in occasione della Camera di Consiglio del prossimo 10 maggio. «E’ del tutto evidente, quindi, che le Associazioni storiche, operando secondo criteri di trasparenza e di reale rappresentatività delle imprese del territorio, hanno più che piacere che si effettuino i dovuti ‘controlli’ e ogni necessario e utile ‘approfondimento’; va però ricordato che le modalità, i sistemi e le regole che reggono le procedure non potranno che essere le stesse adottate da tutte le Camere di Commercio del Paese. Tali regole, infatti, sono state utili a determinare gli avvicendamenti di tutte le Camere di Commercio italiane e a queste si sono uniformate tutte le associazioni di rappresentanza imprenditoriale», scrivono i ricorrenti.

«Resta pertanto al centro la questione delle ‘regole del gioco’: da un lato, nessuno, né tanto meno l’attuale governance dell’Ente camerale, può arrogarsi il diritto di proporre regole ‘straordinarie’ per il rinnovo di un Consiglio Camerale, facendo da arbitro e da giocatore al tempo stesso. Le associazioni storiche – che, al di là loro pluridecennale attività al fianco delle aziende, rappresentano migliaia di imprese, offrono loro servizi e assistenza qualificata – hanno esclusivo interesse ad una procedura di rinnovo degli organi camerali che sia in grado di valorizzare i gradi di rappresentatività reale delle imprese e, di conseguenza, delle associazioni datoriali», conclude la nota.

Tuttavia il presidente Ciro Fiola, in lizza per la riconferma, affermava che l’istanza del Tar non fermava le procedure di rinnovo del Consiglio Camerale.

Le elezioni per il rinnovo del Consiglio della Camera di Commercio non sono state né sospese, tanto meno annullate. Sono costretto a precisare, alla luce dei recenti ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale presentati da alcune associazioni datoriali e alle conseguenti decisioni del Presidente della I Sezione, Vincenzo Salamone, la reale consistenza delle risultanze delle stesse. Nei dispositivi del 12 e 13 aprile, è chiaramente spiegato che l’accoglimento del ricorso è limitato nella parte in cui richiedono ai destinatari della rilevazione le ulteriori dichiarazioni sostitutive di cui agli allegati A1 e B1, fermo restando il contenuto rimanente degli atti impugnati, ivi compresa la tempistica negli stessi disciplinata per il rinnovo del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Napoli”.

Oggi il Consigliere Regionale della Lega Severino Nappi presenta interrogazione parlamentare contro la nomina di due consiglieri in sostituzione di due dimissionari in segno di protesta.

“Nonostante le numerose segnalazioni e denunce su presunte anomalie relative alla attuale gestione della Camera di Commercio di Napoli, il presidente della Giunta regionale non solo manca di esercitare i suoi doveri di vigilanza e controllo sull’ente, nonostante le pronunce del Tar e i preoccupanti chiarimenti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ma addirittura ritiene di sostituire, con proprie nomine fiduciarie, due componenti del Consiglio nel frattempo dimessisi per protestare contro tale stato di cose. Per fare piena luce su una delicata questione che riguarda uno dei principali enti camerali d’Italia, ho presentato apposita interrogazione consiliare. De Luca chiarisca se in questa vicenda è arbitro o giocatore”.

Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania.

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