Il consigliere comunale Salvatore Madonna sarebbe stato convinto a effettuare le autenticazioni delle firme dei candidati da compagni di partito i quali gli avrebbero sottolineato che anche altri consiglieri stavano collaborando impegnandosi per tale operazione.
E avrebbe precisato di appartenere a una corrente del Pd diversa da quella a cui fa riferimento Valeria Valente, candidata sindaco dem nel 2016. E’ quanto trapelato dall’interrogatorio del consigliere del Pd indagato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Napoli sulle candidature ”a loro insaputa” relative alle elezioni amministrative dello scorso anno.
A consegnargli il verbale con i 13 nomi – avrebbe spiegato al pm, secondo le indiscrezioni – sarebbe stato Gennaro Mola, ex assessore del Pd e compagno della Valente. L’operazione sarebbe avvenuta in una stanza dove si recarono per allontanarsi dalla confusione che regnava nella sede del comitato. (ANSA).