“La Commissione Antimafia all’unanimità, mi ha incaricato di richiedere preventivamente informazioni urgenti alla Procura della Repubblica di Napoli in merito a eventuali indagini in corso, agli atti e ai documenti acquisiti e alla posizione dei soggetti coinvolti, per verificare i presupposti per l’avvio di una inchiesta da parte della nostra Commissione, che naturalmente sono legati al tema mafia. Abbiamo sempre agito così per avviare le nostre inchieste e useremo lo stesso metodo”.
Lo ha reso noto la presidente dell’Antimafia Rosy Bindi, sulla vicenda De Luca. Pronta la risposta del governatore della Campania: “Apprendiamo della richiesta avanzata dalla Commissione Antimafia. Ci rende curiosi conoscere l’iter previsto sul reato di battuta e come evolverà la crociata del calamaro”.
“Per chiarezza nessuno ha chiesto nell’ufficio di presidenza della Commissione Antimafia la convocazione del governatore De Luca e non c’è nessuna inchiesta aperta dall’Antimafia su di lui. Come sempre, di fronte ad una richiesta delle opposizioni di aprire un’indagine, la Commissione all’unanimità ha votato il mandato alla Presidente di verificare l’esistenza di eventuali fascicoli aperti dalla Procura di Napoli. Il resto è propaganda, l’evidente tentativo di strumentalizzare in vista del referendum la vicenda”. Lo dice il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella Commissione Antimafia.
Il consigliere regionale del M5s Valeria Ciarambino si è recata negli uffici del tribunale di Napoli per presentare un esposto nei confronti del governatore campano Vincenzo De Luca. Al centro dell’iniziativa c’è la riunione a porte chiuse di qualche giorno fa in cui De Luca invita 300 sindaci campani a procurare voti in favore del sì al referendum costituzionale. “L’esposto – ha detto Ciarambino entrando in procura – si riferisce ai 26 minuti di audio della riunione in cui De Luca esalta il sistema clientelare”. (ANSA)