Caso Nola, Ciarambino (M5S): De Luca vuole licenziare i medici ma salva il direttore generale da lui nominato.

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“Ciò che è accaduto all’ospedale di Nola potrebbe verificarsi potenzialmente in tutti i presidi sanitari della Campania. Le scene drammatiche rimbalzate nei tg nazionali smascherano le menzogne sulla sanità del presidente De Luca, che da mesi il Movimento 5 Stelle denuncia con atti in Consiglio regionale della Campania e pone, in molti casi, all’attenzione dei magistrati”.

Lo dice Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle che, nel ribadire piena solidarietà ai pazienti e agli operatori sanitari dell’ospedale di Nola pone una questione politica: “A maggio scorso quando è stata approvata la legge regionale che metteva nelle mani del presidente le nomine dei direttori generali di Asl e ospedali – sottolinea Ciarambino – dinanzi alle nostre proteste, De Luca in aula affermò solenne che si assumeva ogni onere e ogni responsabilità politica delle sue nomine”. “E allora ci chiediamo perché usare i medici, il responsabile del pronto soccorso e gli infermieri dell’ospedale di Nola come ‘scudi umani’ – fa notare la capogruppo – e non coinvolgere minimamente tra i responsabili l’attuale direttore generale nominato dallo stesso De Luca? E’ questa la responsabilità politica che De Luca prometteva di assumersi?”.

“Tra l’altro l’attuale direttore generale era già stato commissario della stessa Asl – prosegue – e dunque dovrebbe conoscere bene la situazione difficile del nosocomio di Nola che, non dimentichiamolo, serve una platea di 600 mila cittadini. Cosa ha fatto finora il direttore generale per risolvere le criticità di quell’ospedale?”. “Vorrei capire come mai De Luca non si assume la responsabilità della sua nomina – evidenzia Ciarambino – difendendo e coprendo il ‘suo’ direttore generale”. “Occorre fare chiarezza, ci sono molti, troppi punti oscuri, persino inquietanti in questa vicenda – riflette Ciarambino – il ministro della Sanità ha praticamente sconfessato De Luca, non è la prima volta, e lo stesso capogruppo Pd in Regione ha insinuato seri dubbi sui provvedimenti invocati dal Presidente. Evidentemente l’inadeguatezza di questo Presidente diviene sempre più imbarazzante anche per la sua stessa maggioranza”. “Ci sono pesanti responsabilità se il piano ospedaliero di Caldoro che prevedeva 184 posti letto a Nola è ancora inattuato – sottolinea – mentre con il nuovo piano quei posti letti dovrebbero passare a 236, ma in realtà allo stato sono ancora solo 107”.

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