Il Pd metropolitano di Napoli sta valutando se mandare alla Procura gli elenchi degli iscritti del tesseramento del Pd che si è chiuso due giorni fa. La decisione potrebbe arrivare per chiedere alla magistratura di fare chiarezza dopo il caos avvenuto in diversi circoli in città, da Miano a San Carlo all’Arena, e in provincia, come Castellammare di Stabia. A margine della direzione provinciale del Pd in corso per eleggere la commissione per il congresso, Gianfranco Wurzburger, responsabile organizzazione del Pd di Napoli, spiega che “Michel Di Prisco ha tentato l’iscrizione al Pd nella giornata del 28 febbraio, ma la sua richiesta di tesseramento è nelle tessere che saranno annullate”, riferendosi all’ex esponente del Pd accusato di aver pagato i dieci euro per convincere un gruppo di cittadini di Miano a sottoscrivere la tessera del Pd. Wurzburger dice anche che sugli elenchi del tesseramenti è in corso un’indagine da parte del Pd romano.
Valiante, non basta intervento di Fiano in Campania – “La vicenda delle tessere in bianco di Caserta che si aggiunge alle tessere pagate nei circoli di Napoli pone un problema gravissimo, che anticipa la assoluta impossibilità di gestire in modo ordinato e corretto in Campania lo svolgimento delle primarie del partito democratico. Alcuni di questi fatti” dichiara il deputato dem campano Simone Valiante “come tanti accaduti in passato in questa Regione, sono ormai seriali e incontrastati e non basta la venuta rassicurante di Fiano, le cui dichiarazioni sono assolutamente insufficienti e a dir poco riduttive rispetto alla gravità e alla ripetitività dei fatti in questione. È assolutamente necessario che la segreteria del Pd intervenga con provvedimenti radicali e che garantiscano un percorso congressuale trasparente per tutti i candidati, ma soprattutto per lo corretto svolgimento del percorso congressuale. Se si vuole realmente il bene del Pd in questa fase non basta Fiano, ma dobbiamo essere realmente uniti, rigorosi e partecipi di un processo democratico” .
Orlando, caso Napoli? No mie liste dove ci sono dubbi – “Se in alcune realtà non saranno chiarite le dinamiche del tesseramento, lì non presenterò le liste: non voglio voti che non so da dove vengono”. Lo ha detto Andrea Orlando parlando del caos tessere a Napoli e Lecce a Omnibus su La7. “Voglio pensare che siano casi isolati – aggiunge subito – non ho nulla per dire il contrario, ma questo è il segno del malessere di un partito”. Per affrontare la questione Orlando, che è candidato alla segreteria Dem chiederà “che la commissione per il congresso si riunisca e dia una valutazione completa dell’andamento del tesseramento nel paese”.
Orlando, Congresso sta diventando “lotta nel fango” – “C’era il rischio di trasformare il congresso in una ‘lotta nel fango’. Io ho proposto una conferenza programmatica per rispondere alle domande arrivate con il referendum” ma “mi è stato detto di no. Ora i fatti mi stanno dando ragione: c’è stata la scissione, Emiliano chiama elettori di altri partiti per votare contro Renzi, l’ex premier va in California come se non avesse governato in questi anni, si è aperta la pagina prevedibilissima delle tessere…”. Lo ha detto il ministro della Giustizia e candidato alla segreteria del Pd, Andrea Orlando questa mattina ai microfoni di Omnibus su La7. Davanti a questa situazione, ha quindi aggiunto, “serve una candidatura che tenga insieme il Pd”, precisando che “io non mi candido contro Renzi ma per affermare un’altra piattaforma politica”. “Io – ha aggiunto successivamente – Non ho votato Renzi e non sono diventato renziano in questi anni, ho sempre cercato di affermare il mio punto di vista”. (ANSA)