“Un Comune oberato dai debiti può moralmente trovare le risorse per i monopattini ma mettere in cassa integrazione i dipendenti della sua partecipata principale, Napoli Servizi, che oltretutto cura la sanificazione cittadina e la distribuzione dei generi alimentari ai bisognosi? Un’Amministrazione che dice di voler stare dalla parte dei deboli, può moralmente selezionare per quella stessa cassa integrazione prima i lavoratori con invalidità e più avanti negli anni? Hanno ragione i sindacati e i lavoratori della Napoli Servizi a protestare. Ancora di più un un momento di così grande difficoltà è inaccettabile che Napoli venga amministrata in questo modo”.
“La capacità del bravo imbonitore è quella di trovare sempre argomenti nuovi per vendere le sue patacche. De Magistris dimostra di essere fallimentare anche in questo. La storiella di (s)vendere il patrimonio immobiliare di Napoli per fare cassa l’ha già usata in passato molte volte. In particolare, per truccare i bilanci del Comune, inventando fantasiose “poste attive”, poi regolarmente svergognate dalla sezione di controllo della Corte dei Conti. In un momento di grande difficoltà, con le persone che non sanno come mangiare, almeno abbia la decenza di tacere se non ha, come al solito, cose serie da dire”.
“Non ci risulta che l’emergenza sanitaria sia ancora conclusa, eppure dall’11 maggio sono attive le strisce blu. Farle pagare in questo momento è una follia”. Lo scrive in una nota Severino Nappi, presidente del Movimento civico Il Nostro Posto. “Se il problema è la rotazione dei parcheggi, si potrebbe pensare a un biglietto giornaliero gratuito che incentivi il ricambio, ma non pesi sulle tasche dei napoletani. Anche perchè l’assurdità è che i dipendenti addetti ai controlli dell’Anm saranno in cassa integrazione fino al mese di agosto, e quindi non si capisce chi possa garantire che i posti vengano lasciati poi liberi. In questo momento – conclude Nappi – l’amministrazione avrebbe dovuto mostrare il suo lato migliore, così come fatto per le ztl, non imponendo balzelli, ma lasciando la sosta ancora libera da pagamenti, in un momento difficile economicamente per molte famiglie e molti lavoratori”.