L’estensione del sequestro preventivo ai casi di presunti reati, prevista dalle nuove norme del codice Antimafia, “stravolge i principi costituzionali e, per l’alta discrezionalità che concede, mina il bene assoluto della certezza del diritto”.
E’ quanto ha affermato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia intervenendo ad un convegno a Santa Teresa di Gallura. Boccia, mettendo in risalto i danni che potrebbero derivare, ha sostenuto che “con il nuovo codice antimafia si equipara l’attività degli imprenditori a quella dei delinquenti”.
“L’estensione del sequestro preventivo a casi di presunti reati contro la pubblica amministrazione contenuta nel nuovo Codice antimafia – sostiene il presidente di Confindustria – è figlia di una cultura del sospetto che si nutre di una pericolosa ideologia anti industriale”. (ANSA)