Consiglio Comunale, rinviata seduta approvazione bilancio. La mancata surroga della Carfagna salva de Magistris.

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Alla presenza di 37 consiglieri e sotto la presidenza di Alessandro Fucito, i lavori sono ripresi dalla discussione sulla pregiudiziale presentata da Stanislao Lanzotti, il quale ha precisato di aver chiesto ai consiglieri dell’opposizione di esprimersi favorevolmente sia sulla stessa pregiudiziale sia sulla surroga, assumendosi la responsabilità di fronte alla città.

Domenico Palmieri (Napoli Popolare) è intervenuto a favore della pregiudiziale, specificando che era stato un documento condiviso con le opposizioni nei giorni scorsi e che è assolutamente legittimo, al di là dei regolamenti, che l’Aula sia sovrana e che le forze di opposizione votino compatte a favore della pregiudiziale.

Diego Venanzoni (La Città) ha ribadito che non è questo il momento delle divisioni, che darebbero anche adito a strumentalizzazioni. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, ha dichiarato, ma sulla pregiudiziale ha proposto, anche per tutelare i legittimi diritti del consigliere che deve subentrare all’onorevole Carfagna, di procedere alla surroga e continuare comunque i lavori in Aula. Il presidente Fucito ha precisato che la surroga oggi non è comunque possibile e che un voto favorevole alla pregiudiziale, se accolta, porterebbe inevitabilmente al rinvio della seduta.

La città di tutto ha bisogno tranne dell’ennesimo rinvio del Consiglio comunale, ha precisato Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle); quindi sulla pregiudiziale è necessario che tutti si assumano la propria responsabilità e forniscano risposte alla città.

Carmine Sgambati (Italia Viva) ha annunciato il voto negativo alla pregiudiziale, peraltro mai condivisa né comunicata al proprio gruppo politico, per la ferma volontà di proseguire con la seduta e terminare oggi i lavori del Consiglio.

Laura Bismuto (Misto) ha chiesto ai consiglieri di essere chiari sulle intenzioni di voto. È necessario, ha dichiarato, decidere se proseguire i lavori senza la surroga – e quindi con voto contrario alla pregiudiziale – o rinviando ad altra seduta con il voto favorevole alla surroga.

Andrea Santoro (Misto – Fratelli d’Italia) ha ricordato il comportamento sempre corretto delle opposizioni per altre surroghe avvenute durante questa consiliatura. Ma bisogna chiarire, ha detto, che è stato commesso un grave errore procedurale della presidenza del Consiglio nel non inserire la surroga al primo punto dell’ordine odierno dei lavori. Non è possibile votare favorevolmente alla surroga se l’effetto è quello del rinvio della seduta, ha concluso, e ha annunciato l’astensione del proprio gruppo politico alla votazione della pregiudiziale.

Marco Nonno (Misto – Fratelli d’Italia) ha evidenziato che il primo atto da compiere oggi era la surroga di Carfagna, proprio per rendere valide le votazioni che l’Aula si accinge a compiere. Il Consiglio comunale deve essere formato da 40 consiglieri, e tutto ciò che viene fatto con questo “vulnus” è nullo. Per queste ragioni ha confermato l’astensione alla pregiudiziale.

Il presidente Fucito ha ribadito che la seduta odierna è regolarmente costituita e valida. Altro è l’opportunità squisitamente politica di consentire al consigliere subentrante di partecipare ai lavori. Lanzotti ha espresso rammarico per il fatto che molti di coloro che hanno condiviso con lui e con il suo partito i contenuti della pregiudiziale hanno poi assunto in Aula atteggiamenti diversi. Per evitare di essere additato come il responsabile della mancata prosecuzione dei lavori, ha comunicato suo malgrado di ritirare la pregiudiziale.

Il sindaco Luigi de Magistris ha voluto esprimere le proprie valutazioni sulle questioni in discussione. Sul piano tecnico-giuridico, ha detto, la pregiudiziale è senza dubbio inammissibile, ma sul piano politico è da apprezzare e tenere in considerazione l’intervento del consigliere Lanzotti. La città si aspetta risposte, e lo scioglimento del Consiglio comunale provocherebbe effetti devastanti. Bisogna quindi compiere ogni sforzo, nell’ambito della dialettica democratica, per trovare soluzioni. Ha precisato, inoltre, che tutti devono sentirsi liberi di decidere e che non ci devono essere “convitati di pietra” in Aula. Da tempo esiste una maggioranza politica coesa e forte – ha aggiunto – ma non c’è più una maggioranza numerica. Perciò ha chiesto un’azione politica “di transizione” che conduca il Comune alle elezioni di primavera, a maggior ragione ora che la città sta vivendo il difficile momento della Zona Rossa e della pandemia economica e sociale. È un appello, ha sottolineato, a tutta la parte politica che abbia a cuore il senso di responsabilità e l’adozione di quei provvedimenti che la città si aspetta. Per queste ragioni ha chiesto di rinviare la seduta del Consiglio comunale, in modo da ottenere nelle prossime ore una forza politica e amministrativa maggiore, capace di compiere azioni di responsabilità.

Diego Venanzoni (La Città) si è detto spiazzato dalla richiesta dal Sindaco e ha chiesto una sospensione dei lavori per discuterne. Una richiesta di sospensione è stata fatta anche da Aniello Esposito (Partito Democratico), che ha rappresentato la necessità di definire una linea comune d’azione delle opposizioni.

Messa in votazione, la proposta di sospensione è stata respinta. La proposta di rinvio della seduta formulata dal Sindaco è stata messa in votazione e accolta a maggioranza dei presenti.

La seduta è stata quindi sciolta.

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