“Un plauso alle tre ricercatrici italiane Elisabetta Francesca Colavita, Concetta Castilletti e Maria Rosaria Capobianchi, dell’ospedale romano Spallanzani, che hanno isolato il Coronavirus, confermando la qualità del nostro sistema sanitario nazionale, eccellenza a livello internazionale. Un risultato straordinario, che apre alla possibilità di sviluppare cure efficaci. Proprio per questo occorre aumentare i fondi per la ricerca e avviare un nuovo piano di assunzioni e stabilizzazione del precariato”. Lo afferma in una nota l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, insieme alla Rete europea delle donne, commentando la notizia dell’isolamento del Coronavirus, da parte di un gruppo di ricercatrici dell’ospedale Spallanzani di Roma.
“Le attività svolte dalle ricercatrici italiane in questo momento di emergenza sanitaria globale dimostrano quanto sia importante il lavoro di ricerca – aggiunge Regimenti – e mi auguro che il loro impegno e quello di tutte le professionalità del nostro Paese, tra medici, ricercatori e operatori sanitari, venga riconosciuto sempre, e non solo in occasione di criticità umanitarie”.
“Ieri c’è stata una gara tra i membri di governo a celebrare la ricerca italiana per aver isolato il coronavirus. Ma la ricerca va aiutata tutti i giorni, non solo quando approda alle prime pagine dei giornali. E invece continua la discesa degli investimenti pubblici, ormai ridotti di oltre il 40% rispetto a 20 anni fa, con uno striminzito 1% che ci relega agli ultimi posti tra i Paesi industrializzati. Noi chiediamo al Governo di agire invece di parlare e, come primo atto, proponiamo di introdurre l’esenzione dall’IVA sulle forniture di reagenti e apparecchiature per la ricerca effettuata senza finalità di lucro, a partire dal settore biomedico. Su questo tipo di forniture non si applica l’IVA per esempio in Inghilterra e Svezia; in Germania sono esentati gli istituti di ricerca federali; in Spagna è previsto un meccanismo che restituisce a fine anno l’imposta versata; in Svizzera l’imposta è pari a solo il 7%. Questa scelta permetterebbe di liberare in Italia oltre 150 milioni per i nostri ricercatori”. Così in una nota Severino Nappi, Il Nostro Posto.