Alfredo Cospito da 75 giorni è in sciopero della fame, e la sua vita è ormai in gravissimo pericolo;
ma un pericolo molto maggiore è quello che grava sulla vita di noi tutti, che accettiamo silenziosamente la condanna di quest’uomo alla tortura del 41 bis.
Cospito non può vedere nessuno, non può comunicare con nessuno, non può neppure leggere un libro: è condannato a morte per tortura dalla Repubblica Italiana.
Cospito è un anarchico che il governo italiano ha sepolto vivo per impedirgli di pensare, comunicare, scrivere, e con lui siamo sepolti vivi tutti, perché lo Stato di arroga il potere di abusare di noi al di fuori di ogni diritto.
Da Capodanno Marianna Panico, segretaria di Resistenza Radicale, si è unita allo sciopero della fame di Cospito, per salvare non solo la sua vita ma quella di noi silenziosi, noi prigionieri fuori dalla sua cella, noi liberi di razzolare nel grande recinto dei padroni, finché toccherà a noi.
Con i compagni di Resistenza Radicale abbiamo scritto agli avvocati di Alfredo, sperando che possano recapitarli le nostre parole, implorandolo di riprendere a nutrirsi, e impegnandoci ad affiancarlo perché sia fatta giustizia, perché riceva un trattamento umano.
Al Presidente della Repubblica, al Ministro degli Interni, ai mezzi di comunicazione, ed infine al Sovrano, ovvero il popolo, inviamo questa supplica:
ciascuno faccia il suo, per la vita di Alfredo Cospito, per la Vita del Diritto e dell’Umanità.
Nessuno dorma:
Chi deve tacere lavori tacendo, chi deve fare lavori facendo, chi deve
comunicare lavori comunicando.
Professor Studente Davide Tutino
Resistenza Radicale
www.resistenzaradicale.org