Ddl spazza-corrotti approvato da CdM, le novità, dal Daspo all’agente provocatore.

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Il Daspo per i corrotti e la possibilità di utilizzare anche per i reati contro la pubblica amministrazione l’agente sotto copertura. Sono i due punti principali introdotti dal disegno di legge contenente misure per il contrasto alla corruzione, battezzato come “Spazza corrotti”, approvato ieri dal Consiglio dei ministri.

Il Daspo, una delle misure-bandiera del Movimento 5 Stelle, prevede l’esclusione a partecipare ad appalti con la pubblica amministrazione per chi ha una condanna per reati di corruzione superiore a due anni: il daspo va da un minimo di 5 anni fino all’interdizione a vita, non revocabile per almeno 12 anni neppure in caso di riabilitazione. Nel caso di condanne inferiori ai due anni, invece, la durata del daspo va da 5 a 7 anni. Non è previsto nessuno sconto automatico a chi patteggia o ottiene la condizionale. Più difficile anche l’accesso ai benefici, come per i reati di mafia.

L’agente sotto copertura, previsto nelle indagini per mafia e terrorismo, è esteso a quelle per i reati contro la Pa. Saranno esponenti delle forze dell’ordine che agiranno dove emerge un sospetto di corruzione. Il disegno di legge prevede poi la possibilità di ‘pentirsi’ per chi denuncia volontariamente fatti di corruzione e collabora entro 6 mesi dai fatti e prima che questi siano oggetto di indagine. Le informazioni fornite devono essere utili alle indagini e deve essere esclusa la premeditazione. Entro 6 mesi deve avvenire inoltre la restituzione del maltolto. Vengono perciò introdotti sconti di pena e una speciale clausola di non punibilità per chi denuncia e fornisce indicazioni utili per assicurare la prova del reato e individuare eventuali responsabili. Infine è introdotta la procedibilità d’ufficio, e non a querela di parte, per la corruzione tra privati e l’appropriazione indebita aggravata.

LA NOTA DI PALAZZO CHIGI – Nella serata di ieri, una nota stampa di Palazzo Chigi ha poi integrato quanto spiegato da premier e ministri in conferenza stampa al termine del Cdm. “In sintonia con alcune raccomandazioni provenienti dal Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE)” il disegno di legge prevede anche l’innalzamento delle pene per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione – con il minimo della pena che passa da uno a tre anni e il massimo da sei a otto anni di reclusione – e la confisca dei beni anche nel caso di amnistia o prescrizione intervenuta in gradi successivi al primo.

“Il testo – si legge ancora – prevede, inoltre, l’assorbimento nella fattispecie del ‘traffico di influenze illecite’ anche della ipotesi di ‘millantato credito‘. Vi è poi una seconda parte del testo che reca nuove norme in materia di trasparenza e controllo dei partiti e movimenti politici, volte a rendere in ogni caso palese al pubblico e sempre tracciabile la provenienza di tutti i finanziamenti ai partiti politici e altresì alle associazioni e fondazioni politiche nonché ad analoghi comitati e organismi pluripersonali privati di qualsiasi natura e qualificazione”. (AdnKronos)

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