“Dobbiamo perdere qualche minuto per dedicare qualche nostro pensiero ad un somaro politico che ha ripreso a ragliare. Mi riferisco ad alcuni commenti fatti dopo la festa dei tifosi del Napoli, commenti che hanno portato alla luce una propensione sotterranea allo sciacallaggio, perfino al razzismo nei confronti di Napoli, la Campania e del sud che sembra difficile da estirpare”.
Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della diretta Facebook, in risposta a Matteo Salvini e alle critiche sui festeggiamenti dopo la vittoria in Coppa Italia. Senza nominarlo, lo chiama in causa per le critiche che il leader della Lega ha rivolto per i festeggiamenti dei napoletani per la vittoria della Coppa Italia. Cita la manifestazione organizzata “il 2 giugno in violazione di tutte le norme anti assembramento con la vispa Teresa”. Per De Luca, quanto successo a Napoli “sarebbe successo in qualsiasi parte d’Italia e del mondo”.
“Il linguaggio politicamente scurrile e vigliacco con cui De Luca apostrofa la leader della destra italiana, Giorgia Meloni, sorprende solo chi non lo conosce”. Lo dichiara, in una nota, il Questore della Camera e parlamentare campano di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli: “Da anni siamo abituati ai suoi facili insulti, spesso pronunciati tramite qualche tv compiacente foraggiata da aziende pubbliche e in assenza di contraddittorio. Il suo sessismo e la sua cialtroneria politica sono ampiamente noti a tutti, ma scarsamente pubblicizzati dai media locali e nazionali, spesso renitenti. Nessuno però – ricorda Cirielli – può certamente dimenticare la sua malvagità quando, in un momento di particolare difficoltà per le polemiche sollevate da una brava consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, non sapendo come rispondere alle sue mancanze politiche e amministrative, non esitò ad apostrofarla vilmente come una “chiattona”. E oggi, come al solito, eccelle nuovamente nella sua specialità di “gallo sulla monnezza”. De Luca, approfittando della pochezza di un governo scialbo sostenuto dal suo partito, ha conquistato la scena mediatica con il cabaret e l’invettiva. Ma le vicende sulla sanità campana parlano chiaro. Così come il suo fallimento amministrativo e politico sul risanamento ambientale, dissesto idrogeologico, terra dei fuochi, ciclo dei rifiuti e sui trasporti via terra (ferrovie, autobus ecc..) e via mare (traghetti) con i cittadini campani costretti a viaggiare quotidianamente su mezzi da terzo mondo; senza dimenticare, infine, quello sul lavoro, con centinaia di milioni di euro utilizzati come regalie per alimentare sempre le sue “fritture di pesce” anziché investirli per politiche attive finalizzate ad incrementare l’occupazione. Insomma, De Luca è una vergogna nazionale. Accenda il cervello prima di parlare dell’On. Meloni” conclude Cirielli.
“Tra i tantissimi fallimenti dei quali si è reso responsabile Vincenzo De Luca, governatore della Campania e per tre anni commissario straordinario per la sanità campana, si distingue per gravità e per gli effetti disastrosi sulla popolazione quello nella gestione della sanità. Per ridurre gli sprechi, invece di razionalizzare le spese, ha chiuso numerose strutture come gli Ospedali San Gennaro e Ascalesi di Napoli, diminuendo i servizi e aumentando i rischi per i cittadini. Invece di rendere più efficienti gli ospedali, si è liberato di migliaia di medici e infermieri, salvo aumentare – guarda caso – il numero dei primari. I campani nei prossimi mesi avranno la possibilità di voltare pagina: siamo certi che non sprecheranno questa occasione”. Lo scrive in una nota Severino Nappi, Lega Campania.