Dl rilancio, critiche dal centrodestra. Grassi (Lega): molti comuni Campania fuori da zona rossa. Nappi (FI): qui infermiere di quartiere una chimera.

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“Solo dopo il mio intervento e col sostegno di tutta la  Lega, ecco che la maggioranza, da noi messa alle strette, cerca di mettere maldestramente una pezza al mancato inserimento dei comuni campani dichiarati zone rosse nel provvedimento che ne dovrebbe garantire adeguato rilancio economico. Qualche distratto esponente campano della maggioranza aveva assicurato la soluzione del problema, da me denunciato, quando nelle prime bozze del “Rilancio” si era appurata l’assenza delle cittadine campane, afflitte come le più note provincie del Nord. Ora, con la pubblicazione della versione definitiva, alla farsa si aggiunge l’incompetenza di questa maggioranza: per ottenere il sostegno dallo Stato si richiede, infatti, che le zone rosse abbiano avuto una durata non inferiore a trenta giorni, incuranti del fatto che tanti comuni italiani, compresi alcuni comuni e le zone rosse del mio collegio, ad esempio il comune di Lauro, per una manciata di giorni, non raggiungono tale requisito. Che vergogna, che imbarazzante figura che fa questo governo di incapaci. Sto già lavorando ad un emendamento conforme a giustizia ed equità, dove gli aiuti risultano proporzionati alla durata delle restrizioni: lo dobbiamo a tutti i comuni, a tutte quelle realtà che hanno subito simili tragedie e che il Governo dimentica colpevolmente”.

Così il senatore campano della Lega Ugo Grassi.

“Otto infermieri di quartiere ogni 50 mila abitanti, come previsto dal decreto rilancio, significa che per attivare questa rete di sicurezza sul nostro territorio, bisognerà assumere circa 900 nuove risorse quando all’appello ne mancano ancora 9 mila”. Cosi’ Severino Nappi, presidente del Movimento civico Campania il Nostro Posto.
“L’infermiere di quartiere nella Campania di De Luca è una chimera, proprio come le ulteriori 7 mila assunzioni previste dai Concorsi fantasma – ad oggi ne è stato celebrato solo uno – aggiunge Nappi -, così come il bonus da destinare agli operatori sanitari: a un mese dalla promessa né medici né infermieri hanno ancora visto un euro”. E conclude “La Regione prosegua subito con il piano assunzioni e si impegni a rivalutare gli stipendi della categoria chiudendo subito un accordo che premi gli operatori sanitari attraverso incentivi economici proporzionati al rischio biologico legato alle condizioni di lavoro”.
 

 

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