da Il Giornale delle Partite IVA
Dopo avere inviato ai Gruppi politici una nota sulle problematiche connesse agli adempimenti tributari http://www.tributaristi-int.it/news/scheda.php?IDNotizia=2617 , l’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) ha predisposto le seguenti 5 domande per i candidati alle prossime elezioni politiche:
1) Quale sarà il Suo impegno per la riduzione degli adempimenti burocratici che oggi gravano su cittadini, imprese e lavoratori autonomi, anche a causa di una P.A. non sempre pronta a fornire un adeguato supporto al contribuente?
2) Pensa che l’istituto dell’autocertificazione, con le relative responsabilità per chi certifica il falso, dovrebbe essere implementato, ad esempio anche per autocertificare i propri crediti d’imposta ai fini delle compensazioni?
3) La difficoltà di comprensione e di applicazione delle norme in ambito fiscale, deriva anche dalla sovrapposizione di interventi legislativi che si susseguono senza soluzione di continuità. Non ritiene che, per una vera ed efficace riforma del settore, sia necessaria una tregua normativa?
4) L’ utilizzo dei sistemi informatici può agevolare i contribuenti ed essere un efficace deterrente all’evasione fiscale, ritiene che il nostro Paese, le sue infrastrutture e le imprese, pensando soprattutto ad artigiani e commercianti, siano pronti ad una rivoluzione come quella che si prospetta con l’obbligo della fatturazione elettronica tra privati (B2B) dal 2019?
5) Qual è, secondo Lei, il primo intervento che il prossimo Parlamento dovrebbe attuare in tema di sburocratizzazione?
Le risposte saranno pubblicate sul sito dell’INT e sul Notiziario mensile, con fotografia ed alcuni dati del candidato, in modo che tutti possano conoscerne il pensiero soprattutto in tema di burocrazia.
Il Presidente dell’INT Riccardo Alemanno, recentemente nominato alla presidenza dell’Osservatorio nazionale sulla fiscalità di Confassociazioni, ha dichiarato “ Le problematiche connesse agli adempimenti burocratici in ambito fiscale e non, cui sono tenuti cittadini, imprese e lavoratori autonomi, producono costi anche in termini di tempo, oltre che naturalmente di risorse finanziarie, vorremmo avere un confronto franco su tale tematica e fornire il nostro contributo per trovare soluzioni, per questo abbiamo formulato le domande ai candidati al Parlamento. E’ evidente che il termine burocrazia non è di per sé una parola negativa, dove ci sono regole è inevitabile che ci sia burocrazia e perché no una buona burocrazia , ma nel nostro Paese, a causa del sovrapporsi di norme, adempimenti e di lacune nella P.A., rischia di evocare solo negatività. Non escludo inoltre che tale tematica possa essere oggetto di analisi di uno dei primi atti di approfondimento dell’Osservatorio sulla fiscalità di Confassociazioni”.