Ultimi tentativi e appelli sul versante di Pd e centrosinistra per concedere al Parlamento un’estrema opportunità di verificare se esistano spazi per esaminare il cosiddetto ius soli. Ma anche prese di posizione da parte del centrodestra per sottolineare l’opposizione al provvedimento di una cospicua parte di cittadini. Un muro contro muro che alla fine rappresenta un’ulteriore spinta per una decisione che ormai sembra presa e che domani si concretizzerà: lo scioglimento, anticipato di qualche settimana, delle Camere e la fine della diciassettesima legislatura.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, naturalmente si tiene fuori dalle polemiche politiche e anche in questa occasione si muoverà nel rispetto delle prerogative di tutti gli organi costituzionali. Stamattina il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, terrà la tradizionale conferenza stampa di fine anno, alle 11, nell’Auletta dei Gruppi di Montecitorio.
Nel pomeriggio il via ai vari passaggi istituzionali. Il premier potrebbe riferire in modo informale al Quirinale sulla conclusione del suo mandato, in ogni caso il momento cruciale sarà rappresentato dall’udienza del Capo dello Stato con i presidenti del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini. Sentito il loro parere, a norma dell’articolo 88 della Costituzione, procederà allo scioglimento delle Camere, con decreto che dovrà essere controfirmato dal presidente del Consiglio.
Quest’ultimo, dopo aver riunito il Consiglio dei ministri, si recherà al Colle per sottoporre a Mattarella la firma del decreto per l’indizione delle elezioni, con il quale verrà fissata anche la seduta inaugurale del nuovo Parlamento. Se si voterà il 4 marzo, la diciottesima legislatura dovrà cominciare non oltre i venti giorni successivi, quindi probabilmente venerdì 23 marzo.
Dopo la convocazione dei comizi elettorali, scatteranno i termini per tutta una serie di adempimenti. Primo atto da compiere il deposito dei contrassegni, delle dichiarazioni di collegamento in coalizione e del programma elettorale recante anche l’indicazione del capo della forza politica o della coalizione. Il termine fissato è tra le ore 8 del 44/mo e le ore 16 del 42/mo giorno antecedenti quello della votazione. Nei due giorni successivi prevista la verifica della regolarità dei simboli.
Tra le ore 8 del 35/mo giorno alle ore 20 del 34/mo precedenti quello della votazione, andranno presentate le candidature. Entro trenta giorni prima delle elezioni andranno comunicate le liste ammesse, dopo il relativo esame e gli eventuali ricorsi.