“Nella ricorrenza del Giorno della Memoria sono convinto che sia fondamentale mantenere vivo il ricordo di quella che fu una delle pagine più buie della storia del novecento. Ne sono convinto poiché ritengo che l’ideologia criminale che generò l’abominio dell’Olocausto e delle leggi razziali rappresenti una ferita al concetto stesso di civiltà: un monito perenne per tutti coloro che sottovalutano l’importanza del mantenimento della pace e della giustizia tra i popoli. Auschwitz, infatti, non è soltanto la sconfitta della ragione umana e la sofferenza del popolo ebraico: è la distruzione di ogni forma di dialogo, il fallimento politico di un’intera generazione. Ecco dunque che riannodare i fili del passato significa non soltanto imparare dagli errori della nostra storia recente ma anche e soprattutto lavorare affinché essi non accadano mai più. Non più un semplice rituale commemorativo, dunque, ma una vera e propria presa di coscienza sulle derive che può intraprendere un sentiero minato dall’odio, dall’intolleranza e dall’incapacità di comprendere le ragioni altrui. È questa la consapevolezza storica da cui è partito il progetto economico e politico di un’Europa uscita a pezzi da ben due guerre mondiali. Ed è per tali ragioni che il Parlamento Europeo, così come tutte le istituzioni comunitarie, è in prima fila nel ricordare gli eventi che scossero profondamente la coscienza collettiva dell’Europa e del mondo intero. È dalle grandi tragedie che l’uomo trae la forza e il coraggio per costruire un futuro migliore e diverso”.
Queste le parole di Aldo Patriciello, europarlamentare e membro del Partito Popolare Europeo, in occasione della Giornata della Memoria.