Il nome del premier c’è. E oggi Matteo Salvini e Luigi Di Maio saliranno al Quirinale per tentare di chiudere la partita sul governo. Le delegazioni delle due forze politiche potrebbero essere ricevute da Mattarella già oggi pomeriggio. A meno che non ci siano veti, l’esecutivo giallo-verde è pronto a partire. Resta da sciogliere il nodo premier. Tra i nomi circolati con insistenza nelle ultime ore c’è quello di Giuseppe Conte, il docente di diritto privato che sarebbe in pole nella rosa dei papabili a Palazzo Chigi (alternativa di lusso quella di Paolo Savona, economista e già ministro del Governo Ciampi nel 1993-94, al quale comunque potrebbe essere affidato un ministero economico, ndr).
Anche se, sull’identikit del candidato, sia Di Maio sia Salvini tengono le bocche cucite. “Stamattina abbiamo chiuso l’accordo sul premier e sulla squadra di ministri” ha detto ieri il numero uno della Lega dopo aver incontrato Luigi Di Maio, spiegando però che “il nome lo faremo al presidente della Repubblica Mattarella”. Salvini si è quindi augurato che “nessuno metta veti” sul nome individuato, ribadendo che né lui né Di Maio sederanno sullo scranno più alto di Palazzo Chigi.
Chi sarà quindi Mister X? Certezze, al momento, non ce ne sono. Per Salvini si tratta di “un bel nome che soddisfa noi e il M5S”. Per Di Maio di “un amico del popolo, del movimento 5s”. “Nessuno dovrà mettere veti su questo o quel cognome” ha rimarcato il leader del Carroccio, spiegando che “finalmente c’è una squadra che non arriva via fax da Bruxelles, da Parigi o da Berlino”. Oltre a fare il punto sul nodo della premiership, ieri Di Maio e Salvini hanno chiuso l’accordo anche sulla squadra di governo.
Tra i possibili ministri Salvini non ha escluso né il suo nome né quello di Di Maio. Ed è probabile che entrambi occuperanno un ruolo di primo piano nel governo. Ma le caselle ministeriali da occupare sono molte. E tra i nomi circolati ricorrono quelli dei pentastellati Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro , già indicati nella squadra di governo presentata da Di Maio prima delle elezioni. Altri nomi che circolano in ambienti grillini, quelli di Vincenzo Spadafora, uomo ombra di Di Maio e Andrea Roventini, indicato ministro dell’Economia in un esecutivo M5S.
Sul fronte Lega, tra i nomi più gettonati quello di Giancarlo Giorgetti, il Richelieu di Salvini: le quotazioni lo danno papabile al ministero dell’Economia o nella veste di sottosegretario. Mentre Alberto Bagnai viene quotato all’Istruzione e Giacomo Stucchi, ex presidente Copasir, alla Difesa. Spunta poi il nome della senatrice Lucia Borgonzoni alle politiche agricole e quello di Lorenzo Fontana – vicesegretario della Lega e vicepresidente della Camera – per le politiche Ue, un ministero che si contenderebbe con Nicola Molteni, già eletto presidente della Commissione Speciale della Camera e tra i più attivi al tavolo tecnico Lega-M5S.
Alla Giustizia si riaffaccia il nome di Giulia Bongiorno, senatrice voluta da Salvini in Parlamento in lizza con Alfonso Bonafede dei Cinque Stelle, mentre Danilo Toninelli sarebbe accreditato per il ministero delle Riforme Costituzionali. Ai rapporti con il Parlamento si pensa a Raffaele Volpi, l’uomo di Salvini che ha costruito il ponte verso sud della Lega. Anche qui pronta l’alternativa Cinque Stelle Vincenzo Spadafora, per il quale si parla anche del ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Molto probabile che nel governo possano trovare posto anche gli altri esponenti del Movimento che hanno partecipato al tavolo tecnico con la Lega a partire da Laura Castelli (attiva sui temi economici). Come ministro della Salute piace sia il senatore M5S Pierpaolo Sileri, chirurgo di fama internazionale, che la capogruppo pentastellata alla Camera Giulia Grillo. Di sicuro c’è che il ministero dello Sviluppo economico, “con dentro il lavoro, deve essere del M5s” ha fatto sapere Di Maio.