Le gravi conseguenze degli incendi che nei giorni scorsi hanno colpito il Parco nazionale del Vesuvio in Campania sono oggetto di un’interrogazione prioritaria alla Commissione europea presentata dall’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini.
In particolare, Pedicini ha posto alla Ue tre interrogativi: se sono stati rispettati dalle amministrazioni locali i criteri di gestione indicati dalle direttive europee sulla salvaguardia della biodiversità “Habitat” e “Uccelli” per le aree Sic (Sito di interesse comunitario) e Zps (Zona di protezione speciale) che ricadono nei territori interessati dai roghi?
Quali azioni sono state intraprese e notificate alla Ue dalle amministrazioni italiane per la messa in sicurezza del Parco nazionale del Vesuvio dal rischio incendi?
Se le relazioni periodiche previste dalla direttiva “Habitat” hanno evidenziato criticità in merito alle azioni di conservazione del territorio e al rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva?
Nell’interrogazione l’eurodeputato del M5S ha anche messo in evidenza che gli incendi dei giorni scorsi, che hanno distrutto almeno 50 ettari del Parco del Vesuvio (zona verde di interesse nazionale e comunitario nonché riserva biosfera Mab-Unesco), hanno dato l’ennesima prova che la Campania, già martoriata da roghi tossici e discariche abusive, non è adeguatamente monitorata e che i sistemi di allarme non hanno funzionato.
La conservazione della biodiversità naturale in questi luoghi – ha aggiunto Pedicini – è garantita da norme di livello locale, nazionale e comunitario. Tali norme però non vengono rispettate o sono addirittura violate e i fondi necessari per monitoraggi capillari e interventi efficaci sono evidentemente riservati ad altre priorità.
Inoltre – ha concluso l’europarlamentare – la soppressione da gennaio 2017 del Corpo forestale dello Stato ha aggravato la situazione riducendo ulteriormente le già esigue risorse e gli interventi che venivano dedicati al controllo ambientale.
