La Commissione europea ha risposto ad una interrogazione prioritaria presentata a luglio scorso dall’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini, dopo i gravi incendi che hanno colpito il Parco nazionale del Vesuvio.
Nella risposta, la Commissione ha fornito importanti informazioni che evidenziano le responsabilità delle autorità locali e nazionali e cosa prevedono le norme comunitarie nel caso di incendi in aree protette come il Parco del Vesuvio.
Le informazioni della Commissione, divise in cinque punti, sono le seguenti: 1) Benché le direttive Ue sulla natura non richiedano specificamente misure di prevenzione degli incendi, l’articolo 6 della direttiva Habitat stabilisce che gli Stati membri adottino le opportune misure per evitare il degrado degli habitat naturali, come nel caso dei siti Natura 2000 “Vesuvio” e “Monte Somma” ricadenti nel Parco nazionale del Vesuvio; 2) Il programma di sviluppo rurale della Campania include una misura specifica per la prevenzione di incendi boschivi, calamità naturali ed eventi catastrofici con una dotazione finanziaria di 77 milioni di euro. Tale misura copre tutte le foreste, comprese quelle dei siti Natura 2000; 3) La Commissione non sa se siano state adottate da parte degli organi competenti italiani misure di prevenzione degli incendi per i due siti Natura 2000 “Vesuvio” e “Monte Somma”; 4) La responsabilità dell’attuazione delle direttive Ue sulla natura spetta alle autorità nazionali; 5) Le relazioni periodiche di monitoraggio, fornite alla Ue a norma dell’articolo 17 della direttiva europea Habitat, non contemplano analisi delle minacce ai singoli siti Natura 2000.
“La risposta della Commissione – ha commentato Pedicini – conferma le gravi responsabilità della Regione Campania e del governo nazionale, e come i circa 50 ettari del Parco del Vesuvio distrutti dagli incendi, abbiano dato l’ennesima prova che la Campania, già martoriata da roghi tossici e discariche abusive, non è adeguatamente monitorata con sistemi di allarme e di sicurezza efficaci. Conferma, inoltre, che la tutela e la conservazione della biodiversità di luoghi come il Parco del Vesuvio, pur sottoposte a norme locali, nazionali e comunitarie, non sono state garantite o sono state addirittura violate. Ancora più grave, è apprendere che ci sono fondi disponibili per i monitoraggi e gli interventi di prevenzione contro gli incendi ma non si sa se e come siano stati utilizzati.
In più – ha concluso l’europarlamentare – la soppressione da gennaio 2017 del Corpo forestale dello Stato ha aggravato la situazione riducendo ulteriormente le azioni e i piani di salvaguardia che venivano dedicati al controllo ambientale”.