E’ successo anche questo! Il governo greco di Kyriakos Mitsotakis ha introdotto in Grecia, dal primo luglio, della settimana lavorativa da 48 ore. Si tratta di una misura voluta dal governo con una legge approvata lo scorso settembre. E’ una sperimentazione grazie a cui le aziende private potranno far lavorare i propri dipendenti fino a 6 giorni su 7, che così lavoreranno fino a 48 ore ogni settimana invece di 40, purché il giorno aggiuntivo sia pagato il 40 per cento in più rispetto alla retribuzione normale. Oppure il 115 per cento in più se si tratta di un giorno festivo o di una domenica. Mentre il resto del mondo riflette piuttosto su come alleviare le fatiche dei dipendenti, introducendo in diversi casi settimane lavorative di quattro giorni, per esempio, paesi di Europa come Belgio, Germania e Regno Unito che puntano a ridurre a 4 i giorni lavorati. I sindacati greci parlano di una “misura” barbarica.
In risposta alle critiche, il premier Mitsotakis ha spiegato che la possibilità di far lavorare i propri dipendenti 6 giorni su 7 non riguarda tutte le aziende, ma solo le società private che forniscono servizi 24 ore su 24, le imprese manifatturiere e i siti produttivi industriali. Mentre restano esclusi i settori della ristorazione e del turismo.
Secondo Guardian: “Dopo aver superato gli altri paesi europei in termini di crescita economica, la nazione un tempo al centro della crisi finanziaria peggiore del Continente va di nuovo nella direzione opposta”. Oggi il debito pubblico della Grecia ha superato quello debito di 2010. In altre parole la Grecia non è più sorvegliata speciale, ma la crisi è ancora viva. L’attuazione della misura – della settimano lavorativa da 48 ore – durante i prossimi mesi sarà un test cruciale sia per l’esecutivo che per il futuro lavorativo del paese ellenico, in quanto dovrà essere definito un equilibrio efficace tra i diritti del lavoratore e la competitività. Mentre gli occhi degli osservatori saranno concentrati sugli effetti che la norma avrà sull’economia e se questa porterà a un effettivo aumento del Pil. E la domanda è se la Grecia diventerà ancora una volta un animale da test per applicare una misura e poi questa misura verrà applicata anche ad altri paesi?
Apostolos Apostolou. Professore di filosofia e giornalista