Legge elettorale, Mdp ufficializza uscita dalla maggioranza, delegazione da Mattarella.

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da Tribuna Politica Web

I capigruppo di Mdp di Camera e Senato,  Francesco Laforgia e Cecilia Guerra, si sono recati nel pomeriggio (di ieri, ndr) al  Quirinale per comunicare al presidente della Repubblica, Sergio  Mattarella, che Mdp non fa più parte della maggioranza che sostiene il governo Gentiloni. Si apprende da fonti parlamentari di Mdp.     

“Questo passaggio finirà nei manuali di  storia e state scrivendo una pagina di cultura costituzionale di cui  presto o tardi vi dovrete vergognare. State tradendo quei principi che sono nella carta dei valori del Partito democratico e nella storia  della sinistra italiana”. Lo ha dichiarato Miguel Gotor, Senatore di  Articolo 1 – Mdp, intervenendo in Aula nella discussione sulla legge  elettorale.

“Il no di Articolo 1 è un no indignato nel metodo utilizzato  anzitutto: una legge elettorale approvata a 5 mesi dalle elezioni  politiche, in quella zona Cesarini in cui l’Europa stessa ci dice che  non bisogna procedere al cambiamento delle regole del gioco. E per di  più imponendo in prima lettura la fiducia sia alla Camera sia al  Senato, realizzando una violenza istituzionale verso il Parlamento  senza precedenti nell’intera storia d’Italia – ha aggiunto – Ci sarà  pure un motivo se dal 1861 a oggi nessun governo – liberale, fascista, o democratico – sotto la monarchia o sotto la Repubblica ha mai osato  imporre la fiducia in entrambi i rami del Parlamento. Fatevi una  domanda e datevi una risposta quando stasera vi guarderete allo  specchio che rimanderà l’immagine del vostro sovversivismo  istituzionale”.

“Si vuole una legge che non dia nessun vincitore così da rendere  inevitabile l’abbraccio con Berlusconi e con Verdini. Per la prima  volta le larghe intese non sono una conseguenza – amara e obbligata –  del risultato elettorale, ma una scelta preventiva, cercata e voluta  addirittura in sede di elaborazione della stessa legge. Qui sta il  grande inganno del Rosatellum che è la storia di un grande tramonto  che gli italiani sapranno giudicare e punire alle prossime elezioni”,  ha concluso Gotor.        (Pol-Mon/AdnKronos)

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