“Il testo di legge sulla Semplificazione che approda oggi in aula è un provvedimento che mira a estendere l’ambito di applicazione della legge sul Piano casa e a semplificare l’azione degli speculatori, invitandoli a trasformare quei pochi spazi ancora liberi o che possono essere liberati, quali edifici obsoleti o dismessi, con nuove abitazioni o, in alternativa, andando ad ampliare ulteriormente la volumetria fino al 35 per cento. Una condono mascherato, attraverso il quale De Luca immagina di accontentare il suo elettorato e quanti chi vuole inondare la nostra Campania di cemento, pur in assenza di domanda abitativa. Se si dovesse sintetizzare questo governo regionale con due espressioni, queste sarebbero arroganza e azzeramento del dibattito democratico. Un provvedimento che avrà ripercussioni molto gravi per il nostro territorio, già compromesso dalla cementificazione e dal carico ambientale. Il partito dei cementificatori in Campania è trasversale, va dal Pd a Forza Italia, e l’unica forza politica che si oppone è quello dei Cinque Stelle. E’ perfetto il termine di semplificazione, laddove si semplifica l’azione degli speculatori e la volontà di questa giunta di riempire la regione di impianti, infischiandosene della volontà delle comunità e degli enti locali. Non c’è domanda di fabbisogno abitativo, solo a Napoli ci sono 400mila vani vuoti. L’articolo 8 è uno Sbocca Italia in salsa campana. Con questa legge, il governatore potrà riempire la regione di impianti di rifiuti e di opere da lui definite di interesse strategico, vincolando la dicitura strategica a quelle che sono le multe comminate Dalla Ue e anche a quelle opere definite strategiche nel documento di Economia e Finanza regionale, provvedimenti sulla cui approvazione può essere posta la fiducia”. E’ quanto denunciano il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e la consigliera regionale M5S Valeria Ciarambino nel corso di una conferenza stampa a cui ha preso parte anche il senatore M5S, Capogruppo in Commissione Lavori Pubblici, e Gigi De Falco, referente dell’associazione ambientalista Italia Nostra.
“In questa legge – incalzano i consiglieri regionali Vincenzo Viglione, Tommaso Malerba e Maria Muscarà – sussistono elementi non organici che possono entrare in conflitto tra loro creando confusione e favorire chi specula. La Campania ha bisogno di un piano paesaggistico e bisogna mettere mano solo a quello. L’ultima preoccupazione dovrebbe essere il piano casa e invece si mette mano proprio ad un piano casa che può dare soluzioni parziali sui territori. Ci chiediamo come se ne uscirà se stamattina facciamo degli interventi sul piano casa e questi entrano in contraddizione con i Put. Non bisogna mettere mano a più provvedimenti del genere che creano solo confusione e rischiano di aggravare la situazione sotto il profilo del rischio idrogeologico e sotto il profilo della sicurezza in generale dei cittadini”.