M5S, Ciarambino: “De Luca è alla frutta, ora si mette a telefonare a un nostro consigliere per trattare in privato”.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante il forum ANSA, Roma, 27 giugno 2019. ANSA/ETTORE FERRARI
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“Dopo quasi cinque anni di insulti, in cui non si è degnato neppure di ascoltare una sola nostra proposta in Consiglio regionale, un debolissimo Vincenzo De Luca, oramai alla frutta e vicinissimo all’esalare l’ultimo respiro politico, ha osato addirittura telefonare a un consigliere del nostro Gruppo, proponendogli un incontro nei suoi uffici di palazzo Santa Lucia. Un incontro proposto al nostro Tommaso Malerba, che sarebbe dovuto avvenire con il solo consigliere in questione. Gli è bastato poco per capire di non avere a che fare con i soliti poltronisti e arrivisti della politica a cui è abituato. Dopo aver provveduto a informare il capogruppo e l’intero Gruppo del M5S, con garbo istituzionale, nel rispetto del ruolo e non certo della persona, l’invito del governatore è stato rispedito al mittente. Mai avremmo potuto accettare di sederci a trattare con il nemico della Campania. Mai nessuno di noi intavolerà alcuna forma di dialogo con chi ci ha sistematicamente fatto sbattere le porte in faccia ogni volta che avremmo voluto discutere o proporre provvedimenti nell’interesse dei cittadini della Campania. Continuasse a tenere chiuse quelle porte, almeno fino a quando non si spalancheranno quando lascerà definitivamente il palazzo della Regione Campania”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“E’ chiaro – prosegue Ciarambino – che se De Luca è arrivato a contattare l’unico Gruppo che gli ha fatto vera opposizione in questi anni e a cui ha sempre puntualmente mancato di rispetto, è solo perché sente sempre più scricchiolare la poltrona sulla quale siede. Ci chiediamo se di questa mossa siano stati informati i vertici del Pd o se ha agito dopo aver compreso di essere stato abbandonato un pezzo per volta dal suo partito. E soprattutto dopo che gli è fallita anche l’operazione di costruzione delle liste civiche, che avrebbe voluto affidare al trasformista di professione Riccardo Villari, oggi al centro della rivolta degli accademici dopo la sua nomina, per mano dello stesso governatore, al vertice di Città della Scienza. Il suo è un tentativo patetico. Ritrovasse un po’ di dignità annunciando ufficialmente la sua uscita di scena dalla politica, liberando così la Campania dalla sua presenza”.

 

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