dall’Associazione La Paranza delle Idee di Torre Annunziata riceviamo e pubblichiamo
Gli Scavi archeologici di Oplonti a Torre Annunziata, un Patrimonio dell’UNESCO che assomiglia, più che altro, a un tesoro dilapidato. Lo dicono i numeri sugli accessi ai Siti dell’area vesuviana.
Per quanto riguarda Oplontis, le visite registrate dall’inizio dell’anno a fine settembre sono state 43.768. Nello stesso periodo del 2018 furono 45.552. C’è il rischio concreto, dunque, che il 2019 si chiuda con un calo delle presenze. Sarebbe la prima volta dopo sei anni di lieve ma costante aumento. In controtendenza rispetto a quanto avviene altrove.
A Pompei, infatti, il numero dei visitatori è in crescita (3.092.148 a fronte dei 2.965.655 dello scorso anno) e al complesso di Villa Regina a Boscoreale è stato perfino già superato il dato dell’intero 2018.
Nonostante la sua indubbia bellezza, il Sito di Via Sepolcri riesce ad attrarre solo l’1,4% del flusso turistico diretto a Pompei, cioè a una manciata di chilometri di distanza. Un risultato decisamente troppo magro, che pone con urgenza la questione della valorizzazione della nostra area archeologica.
In attesa che l’Amministrazione comunale sveli qualche dettaglio concreto delle strategiche opere connesse al Grande Progetto Pompei, auspichiamo che parta da ciò l’operato della neoassessora alla Cultura Ramondo, catapultata (per ragioni solo politiche) a presidio della nostra identità e delle nostre tradizioni dalla vicina Torre del Greco (con cui ci sarebbe pure una certa concorrenza). Una nomina che non convince affatto.
La consueta affannosa ricerca di sponsor per la festa patronale del 22 ottobre ci sembra ora assumere un ulteriore significato rispetto alle prospettive di sviluppo della nostra Città. In questo scenario, in effetti, votarsi alla Madonna potrebbe pure essere una soluzione. Speriamo non l’ultima rimasta.